Aldo Balestra
Diritto & Rovescio

La lezione dei pompieri
sul senso del dovere

I vigili del fuoco di Carlentini, stravolti dalla fatica dopo ore e ore di lavoro (foto Sicilia News)
I vigili del fuoco di Carlentini, stravolti dalla fatica dopo ore e ore di lavoro (foto Sicilia News)
Aldo Balestradi Aldo Balestra
Giovedì 27 Luglio 2023, 15:29 - Ultimo agg. 28 Luglio, 16:43
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«Incendi, 900 interventi vigili del fuoco da lunedì» (Ansa, 26 luglio 2023, ore 17.15)
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Il senso del dovere non si compra tanto al chilo. Costa. Costa spesso per una vita intera di impegno e dedizione, a volte costa addirittura la vita. Poi magari finisce che, nei confronti di chi ci rimette l'esistenza o se la vede irrimediabilmente segnata, la prima parola che viene in mente da pronunciare è “eroe”. Per i giornali è un titolo facile facile. Molte persone dicono “eroe” con sincera ammirazione, certo. Altri con sufficienza, in fondo con molta fretta, quasi che la gratificazione di altri - in una sola, pomposa parola - sia la cosa più semplice. Magari perché “tira” sui social, dire “eroe” è semplice ed è mettersi dalla parte di chi osserva ciò che fanno gli altri, anche se non si è pienamente consapevoli del valore del gesto.

Di atti di attaccamento al dovere, impegno, dedizione, coraggio, anche atti di eroismo, sì di eroismo, dei vigili del fuoco siamo tutti testimoni. Dal terremoto dell'Irpinia dell'80 all'attentato delle Torri Gemelle, passando per nubifragi, alluvioni e tragedie varie in tutto il mondo, sappiamo bene quanto siano fondamentali e importanti i pompieri nella nostra società. Rivolgersi ai vigili del fuoco è ciò che ci rassicura, “chiamiamo i pompieri” è insieme la constatazione della nostra incapacità e impossibilità di fronte al rischio e al pericolo, ed il completo affidamento della situazione a chi “può”, a chi “sa” farcela. A chi è in grado di affrontare e risolvere i problemi. Anche se questo comporta sforzo, fatica sovrumana, a volte fino al costo della vita.

Suscitano tenerezza e orgoglio, allora, le foto dei pompieri di Carlentini, in Sicilia, che sopraffatti dalla fatica e dal caldo, dopo oltre 24 ore di interventi ininterrotti contro il fronte del fuoco che sta devastando mezza Sicilia, si sono abbandonati a qualche minuto di riposo.

Mario, Tullio, Christian, Alessandro, Giuseppe e Andrea erano stravolti. Lo sguardo perso nel vuoto. Sappiamo che i vigili del fuoco sono così: generosi, forti, pronti a sfidare il limite della resistenza umana.

Forse in "sedicesimi", oltre a compiacersi del loro valore, si potrebbe provare a trarre qualche insegnamento. Sul senso del dovere, essenzialmente. Quanti non onorano il posto di lavoro che hanno, svicolando l'impegno, evitando la fatica, fregandosene altamente dalla conseguenza del loro non-lavoro o lavorare male? Pensiamo per un attimo a come funzionano, funzionano male o anche non funzionano, alcuni uffici pubblici. Dipendenti sgarbati, che sbuffano, sgradevoli, per nulla interessati all'esigenza dell'interlocutore che hanno di fronte. Ed è gente a cui, lo Stato, a fine mese dà uno stipendio. Esattamente come ai Vigili del Fuoco (che - per inciso - non sono pagati bene, come anche i medici dei nostri pronto soccorso). Epperò non bisogna fare i pompieri per forza per imparare il senso del dovere, pensando invece di poter vivere una vita di soli diritti.Il senso del dovere dovrebbe attraversare naturalmente chi svolge un lavoro, esercita una funzione, ha un incarico. Il senso del dovere di ciascuno di noi è, dovrebbe essere, una cosa normale. Ed è incredibilmente più forte dell'impeto di mille e mille “eroi”. Con o senza divisa.
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“I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti” (Norberto Bobbio)

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