Balsamo canta il suo desiderio di libertà

Il cantautore Matteo Balsamo pubblica un nuovo singolo: 5 secondi dal mare con lui Antonio Calabrese e Giulia Pagano: «Artisti estremamente talentuosi»

Il cantautore Matteo Balsamo (a destra)
Il cantautore Matteo Balsamo (a destra)
di Massimo Roca
Martedì 7 Maggio 2024, 00:00
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«I cinque secondi di mare erano quelli che intercorrevano tra un palazzo e l’altro sull’autostrada, quando tornavo dalle domeniche trascorse dai nonni a Salerno. Ad Avellino non c’è il mare, e purtroppo neanche da casa loro si vedeva, ma quei cinque secondi rappresentavano per me la libertà, il sogno, il desiderio di felicità» così Matteo Balsamo racconta “5 secondi di mare”, il suo nuovo singolo disponibile su tutte le piattaforme digitali ed in particolare su YouTube e Spotify.

Il tema pare essere quello dell’attrazione quasi magnetica verso il mare: anche di chi ha un approccio più timoroso, di chi resta sulla spiaggia. È anche una metafora di qualcos'altro: «Da bambino, seduto sul sedile posteriore dell’auto, li contavo sulla mano.

Ho cercato di condensare queste impressioni in un brano, per non dimenticarle». L’autore sembra rievocare le atmosfere pasoliniane peraltro citate anche da Baglioni in Uomini persi (“Teste crollate nel sedile di dietro / Sulle vie lunghe e clacsonanti del ritorno dalle gite”).

Il cantautore romano in quel brano del 1985 immagina l’infanzia di tutti i reietti, i diseredati, i criminali. E quasi allo stesso modo Balsamo: «Ho pensato a chi il mare non ha mai avuto modo di goderselo, magari perché non ha mai avuto il coraggio di imparare a nuotare. A chi non può parlare e non riesce a esprimerne la bellezza, ma la sa riconoscere. A chi preferisce non galleggiare sul pelo dell’acqua come fanno tutti, ma “resta a riva sulla sabbia/e guarda il vento come cambia”. Infine, ho pensato a chi ha dimenticato di essere stato un bambino, citando Alfonso Gatto: “Che diremo al bambino/se vede nella bottiglia/il celeste pensiero/d' un mare che gli somiglia?”».

Il cantautore avellinese ha voluto rendere partecipi due conoscenze del FolkLab sorto al Teatro parrocchiale di San Tommaso grazie al desiderio e alla volontà di voler creare un luogo dove poter far incontrare giovani e meno giovani, creare sinergie tra loro, far esplorare i loro talenti e dargli la possibilità di potersi mettere in gioco. «Il brano è scritto interamente da me, impreziosito dalla chitarra di Antonio Calabrese e dalla voce di Antonio e Giulia Pagano». Proprio a San Tommaso, Balsamo e Calabrese sono risultati vincitori del contest dello scorso gennaio (rispettivamente premio Giuria popolare e premio Giuria tecnica), mentre a Giulia Pagano è andato il premio per il miglior testo. «Ho conosciuto Antonio in occasione di un contest per cantautori a Salerno. Lui mi ha presentato Giulia e li ho invitati al FolkLab. Tra una chiacchiera ed una suonata, ho fatto ascoltare loro il brano, perché credevo potesse essere nelle loro corde. Non mi sono sbagliato. Sono due artisti estremamente talentuosi e con una grande sensibilità. Lontani dalle mode e dalle tendenze acchiappa-like. Scrivono e suonano quello che sentono. Hanno una loro identità». Un’esperienza da ripetere: «Mi farebbe molto piacere poter continuare a collaborare con loro in futuro». Ed a proposito di FolkLab ci sono in programma nuove iniziative: «In calendario (7-8-9 giugno) c’è una masterclass di musica di insieme con il maestro Gabriel Ambrosone, a conclusione della quale ci sarà una serata-concerto. Il tutto si svolgerà nel Teatro Parrocchiale di San Tommaso». Ma l’estate è anche l’occasione per girare e far conoscere la propria musica: «Antonio e Giulia girano molto con la loro musica, e magari mi farò dare un passaggio da loro: ovviamente, destinazione mare».

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