Operava all’interno di numerosi centri estetici irpini e della Campania effettuando iniezioni sottocutanee di botulino e di filler, prescrivendo ricette e medicinali senza alcun titolo. Aveva una vasta rete di clienti. Oltre ai numerosi servizi di medicina estetica, effettuava – secondo l’accusa - prestazioni come estetista, pubblicizzava l’attività sul suo profilo Facebook e pubblicava post relativi agli interventi.
A finire nei guai una donna irpina per la quale è stato chiesto il rinvio a giudizio in seguito alla chiusura delle indagini svolte dai finanzieri della Compagnia di Ariano Irpino e coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento.
Nel corso degli accertamenti è emerso che la donna, senza avere alcun titolo, esercitava la professione di medico estetico effettuando interventi di chirurgia estetica come filler alle labbra, botox e infiltrazioni di acido ialuronico su varie parti del viso, arrivando a percepire somme quantificate in 5.560 euro. Nel corso dell’attività di perquisizione locale, aveva esibito alla polizia giudiziaria una pergamena di “Laurea Breve per Docenti di Medicina Estetica”, rilasciata dall’Università di Salerno che risultò falsa data l’inesistenza di una facoltà denominata “Medicina estetica” e una copia di un titolo di studio recante l’intestazione “Università Tor Vergata”, risultato anche esso falso.