Monteforte Irpino, la relazione: «Affidamenti e appalti a ditte in odore di mafia»

La relazione è stata inviata agli uffici del municipio

Palazzo Loffredo
Palazzo Loffredo
di Gianluca Galasso
Sabato 20 Aprile 2024, 09:55
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«L'esame degli atti adottati dall'amministrazione comunale ha rivelato uno sviamento dell'attività amministrativa in favore della criminalità organizzata, specialmente negli appalti di lavori, servizi e forniture pubbliche, nei quali sono state rilevate proroghe illegittime, irregolarità che segnano l'azione amministrativa complessivamente tenuta dal comune».

È uno dei passaggi della relazione del ministro dell'Interno al Presidente della Repubblica, in seguito alla commissione d'accesso inviata dalla Prefettura di Avellino, che ha determinato lo scioglimento del consiglio comunale di Monteforte Irpino.

La relazione è stata inviata agli uffici del municipio. Nel documento si evidenzia che «tra le ditte beneficiarie di affidamenti di lavori spesso assegnati con procedure di somma urgenza, figurano imprese destinatarie di provvedimenti interdittivi antimafia».

Tra gli affidamenti sotto la lente, anche quelli relativi agli interventi per l'alluvione che colpì il territorio di Monteforte Irpino. «La commissione d'indagine scrive il Viminale ha rilevato che alcune società hanno avuto pubbliche commesse proprio in costanza di interdittiva prefettizia antimafia, come nel caso di una ditta alla quale è stato assegnato un lavoro, sebbene fosse stata oggetto di interdizione prefettizia alcuni mesi prima dell'affidamento per l'accertata ingerenza di uno dei clan camorristici presenti in quel territorio».

E ancora: «Al riguardo, la relazione prefettizia pone in rilievo come tale ditta sia riconducibile, per rapporti parentali, ad un soggetto pluripregiudicato contiguo a organizzazioni criminali dell'avellinese. Il favore mostrato dal comune di Monteforte Irpino prosegue il Ministero nei riguardi della predetta impresa è posto in chiara evidenza dall'esame della procedura relativa agli affidamenti di lavori a seguito dell'evento alluvionale dell'agosto 2022, commesse alla stessa ditta assegnate sebbene la locale prefettura avesse espressamente e specificamente comunicato ai competenti uffici comunali la vigenza di un provvedimento ostativo antimafia nei confronti della medesima ditta». “Altre irregolarità” sono evidenziate dalla commissione nelle procedure per il servizio di raccolta di oli vegetali esausti.

«Criticità di natura procedurale sostiene il ministro dell'Interno vengono segnalate anche per l'appalto del servizio di refezione scolastica, relativo agli anni 2021/2022, per il quale sono state rilevate ripetute assegnazioni dirette e proroghe contrattuali in violazione della normativa in materia».

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Altro argomento che emerge dalla corposa relazione, concerne i beni confiscati. «Il comportamento omissivo e dilatorio dell'amministrazione comunale, evidentemente condizionato da interessi di gruppi criminali presenti su quel territorio spiega il ministro -, è stato rilevato anche per quanto attiene alla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata assegnati all'ente locale per finalità sociali. Infatti, la commissione d'indagine ha accertato che alcuni cespiti, a distanza di quattro anni dalla loro assegnazione, non risultano ancora utilizzati».

Un altro passaggio è dedicato ai conti del municipio. Impietosa la nota del Viminale: «La complessiva mala gestio, come evidenziato nella relazione prefettizia, si rileva anche dalla rovinosa situazione economico finanziaria dell'ente, per il quale risultano elementi sintomatici di uno squilibrio strutturale del bilancio comunale, tamponato surrettiziamente mediante la sovrastima di entrate, come è il caso della stima dell'Imu 2021/2022, contabilizzato in valori doppi a quelli reali e così anche per l'occultamento di voci di spesa».

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