Ricerca scientifica e valorizzazione del patrimonio, la bellezza è digitale nella scuola di arte e tech

Il Museo di Capodimonte, con la Apple Academy e il Mic, ha creato a Napoli la CAT, Casa Colletta istruirà professionisti capaci di applicare la tecnologia ai beni culturali

Ricerca scientifica e valorizzazione del patrimonio, la bellezza è digitale nella scuola di arte e tech
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 17 Gennaio 2024, 11:31 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 07:39
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Per tanti giovani è un sogno che diventa realtà, ma per il mondo dei beni culturali è l’occasione tanto attesa per uno sviluppo esponenziale di tutto il settore.

Stiamo parlando di CAT, acronimo di Capodimonte Art and Technology, la prima scuola di formazione, digitalizzazione e innovazione in Italia che coniuga arte e tecnologia. Creata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, insieme alla Apple Developer Academy dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e sotto l’egida del Ministero della Cultura, è l’occasione più unica che rara di costruire il proprio futuro in un campo professionale ancora poco battuto ma con enormi potenzialità, grazie a un progetto all’avanguardia per il nostro Paese. Attraverso metodi e laboratori di didattica innovativi, al CAT si formeranno nuove professionalità basate sull’innovazione al servizio dell’arte e sullo sviluppo di tecnologie digitali legate al patrimonio artistico, architettonico e ambientale.
Location scelta per la scuola è Casa Colletta, uno dei diciassette edifici presenti nel Bosco di Capodimonte di Napoli che diventerà uno spazio aperto non solo alle attività formative sui temi della digitalizzazione e delle nuove competenze che la transizione digitale e quella ecologica impongono, ma anche a iniziative di rilievo internazionale, grazie proprio alla collaborazione con l’Academy creata dall’ateneo federiciano e la società di Cupertino. I programmi di mobilità internazionale della Federico II potranno infatti offrire un laboratorio di alta specializzazione alla sperimentazione didattica innovativa di secondo e terzo livello, inoltre, ci saranno iniziative, workshop e seminari con ospiti di rilievo internazionale.

Il CAT, quindi, si candida a diventare uno spazio nuovo di interazione tra ricerca scientifica, attività formative innovative e valorizzazione dei beni culturali. Uno spazio che si apre al mondo ma che è ben radicato nel territorio, proprio come l’affascinante Casa Colletta, restaurata e recuperata dal direttore generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte uscente Sylvain Bellenger che ha creduto molto sul progetto.


LA SFIDA

Uno sguardo al futuro che è diventato opportunità quando nel 2017 accettò di ospitare nei sontuosi saloni centinaia di giovani programmatori che si sfidarono in una no-stop di 27 ore con HackNight@Museum, realizzato dalla Regione Campania in collaborazione con la Apple Developer Academy della Federico II. I partecipanti, provenienti da tutto il mondo, per un intero week end vissero all’interno del Museo per sviluppare i propri prototipi tecnologici, che poi sono diventati veri e propri servizi ed applicazioni che le aziende e gli enti proponenti hanno sviluppato coinvolgendo gli innovatori vincitori del contest. Il direttore Bellenger intuì che quell’ambiente così intriso di talento potesse essere connesso all’arte e alle opere del passato e nacque, sempre negli spazi del Museo, uno dei programmi Foundation che Apple e Federico II hanno attivato in varie università e scuole per coinvolgere una platea di talenti con competenze provenienti da culture non tecnologiche.
Il passo successivo è la scuola di digitalizzazione. Fino allo scorso anno, però, si è parlato solo della digitalizzazione orientata all’immenso patrimonio di opere di Capodimonte, circa 47mila, ma poi grazie al progetto triennale nazionale di digitalizzazione del Mic ecco che Federico II e Capodimonte hanno potuto orientare le energie su una scuola di formazione delle competenze e delle abilità dei soggetti che devono poi realizzare la digitalizzazione delle opere. Un’occasione concreta di contaminare umanisti e scienziati. Ora finalmente prende corpo la scuola, dove tanti giovani potranno costruire competenze e professionalità in un campo di cui il Paese ha bisogno e sta investendo. 

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