Dieci sconfitte, quattro pareggi, due sole vittorie. Numeri impietosi per Filippo Inzaghi che ci ha messo impegno, dedizione, pazienza, perseveranza, eppure non ha dato la scossa. Colpe non tutte sue. Però ha perso malissimo pure lo scontro diretto che aveva definito «una finale» e ora è a serio rischio: Iervolino, già molto deluso all'intervallo, ha lasciato lo stadio all'1-2 empolese (idem l'ad Milan) e ora medita l'ipotesi del cambio di guida tecnica. Prima del match il patron aveva fatto un discorso alla squadra. Lo smacco è maggiore perché il tappeto verso la B lo srotola Nicola, vecchio amore magari non «viziato» ma che aveva «stancato». Non è detto che la Bersagliera debba camminarci su ma le difficoltà aumentano sensibilmente. Le questioni di cuore presentano sempre il conto: otto punti in quattro gare per l'azzurro, appena due in meno della gestione Superpippo in quattro mesi. L'esonero del mister, unica e ultima carta possibile, sarà valutato oggi in via definitiva dopo una riflessione notturna. Iervolino dovrà discuterne con Walter Sabatini, già non esattamente fan della prima ora dell'ex bomber: «Una sconfitta dolorosa che ci scaraventa nel baratro - ha scritto il dg su Instagram - Ma risaliremo, non avrò altro pensiero nei prossimi mesi e non mi assolvo in nulla per quello che sta succedendo, la Salernitana è altro. Scusate». Se ha ancora un po' di speranza, la «battaglia esiziale» vorrà combatterla con un suo uomo, ora? Possibile. Vien da chiedersi anche chi accetterebbe la sfida. Sousa ha rescisso. Inzaghi ci mette la faccia.
«Non ho parlato con proprietà e dirigenza dopo la gara, saranno delusi come tutti.
Sulla partita: «Sapevamo che l'Empoli sarebbe stato basso e compatto, dovevamo essere più veloci nel cercare l'imbucata, eravamo troppo lenti nel cambio gioco. Nel secondo tempo abbiamo trovato ampiezza e il gol. Dopo il pareggio avevamo in mano la partita, non avevo il sentore di poter prendere gol». Venerdì c'è la sfida in famiglia, farà visita al fratello: «Con l'Inter ci aspetta una gara difficile, poi avremo tanti scontri diretti. Ce la possiamo fare. Qualche finale l'ho giocata, quando perdevo il primo obiettivo era tornare in campo e dimostrare che potevo far meglio. Recuperiamo giocatori importanti soprattutto in difesa, anche se potremmo perdere di nuovo Pirola». All'ultimo scatto, vano, sull'1-3 il difensore ha sentito ancora dolori muscolari. Sarà disponibile Manolas.
Quando lasciò definitivamente Salerno, Davide Nicola si professò «tifoso granata per sempre, fiero del miracolo salvezza del 7%, quando la squadra era con un piede e mezzo in B». Ora è lo stesso, ma lui è dall'altra parte. Ironia della sorte, il suo volto compare in uno scatto di gruppo stampato su uno dei poster che abbelliscono la sala stampa. «La Salernitana ha possibilità di salvarsi, speriamo di raggiungere l'obiettivo entrambi ha detto il trainer azzurro Il primo tempo è stato ben giocato, a 8’ dalla pausa i granata hanno premuto con insistenza e continuato nella ripresa. La nostra bravura è stata sull'1-1: senza strafare, non ci siamo disuniti e abbiamo trovato spazi. Far punti fa piacere ma c'è ancora da fare. Emozioni per il ritorno all'Arechi? Ho sempre affetto particolare per tutte le società in cui ho lavorato. A Salerno sono stato bene ma ora rappresento un altro club e devo immedesimarmi».