Il brano, duetto con Gaetano Curreri, che firma anche il pezzo con il fido Saverio Grandi ricostruendo il tandem di successi degli Stadio e di Vasco Rossi, «è un pezzo nato per caso: ho incontrato Gaetano su un treno per Bologna, io andavo a registrare il disco negli studi di Celso Valli che lo ha prodotto», continua il cantante: «L’ho invitato ad ascoltare quello che stavamo facendo, ci siamo rivisti e ci è capitato di vedere la fila davanti a Palazzo Fava per ”La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer. E da lì è nata questa riflessione sul senso della bellezza femminile, quest’omaggio alla bellezza femminile».
Da tempo Sal divide la sua attività tra teatro e canzone, «anche se il mio teatro, grazie a maestri come De Simone e Mattone, è sempre nel segno della canzone». Così, appena terminata la prima stagione del musical in cui veste i panni di Carosone, eccolo rimettersi on the road con i nuovi pezzi «ed omaggi alla melodia classica napoletana, a Modugno, a Battisti, oltre naturalmente a Carosone e ”C’era una volta scugnizzi”. Il tutto, grazie a Gino Landi, in una cornice luccicosa, con un sapore e coreografie che guardano al varietà televisivo anni Sessanta/Settanta».
Quando torna al disco, Da Vinci torna al pop, nello stile vocale, negli arrangiamenti, negli argomenti affrontati: l’amore è protagonista dichiarato nel titolo e nei testi, anche se è declinato a volte in maniera inattesa: «”Chiara” è la lettera di un padre a una figlia. Sono io che parlo alla mia Chiara, confessando che mi sarebbe piaciuto prepararla ai dolori dell’amore, che pure servono e fanno crescere, ma mi sono accorto solo dopo che aveva già sofferto per amore. ”Chiamo te”, invece, impreziosita dal rap di Clementino, è una storia di femminicidio, non didascalica, come mi sento di affrontarla io.
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Un altro pezzo a due voci viene dal passato. «Non riesco a farti innamorare», il brano del terzo posto al Sanremo 2009, spunta in una versione inedita, con la voce di Gigi D’Alessio: «L’avevamo proposta insieme solo in una serata del Festival, quando ho ritrovato il provino con la voce di Gigi accanto alla mia è sembrata nuova di zecca anche a me, e mi è piaciuto dividerla con il mio pubblico».
Pubblico con cui Sal ha un rapporto diretto e viscerale: «Sono in contatto ogni giorno con le mie fans. Attraverso i social network, ma anche di persona. Il mio canto d’amore è l’eco dei loro sentimenti». Per le fans, venerdì, o più probabilmente sabato sera, all’Augusteo lo raggiungerà il vocalist degli Stadio, mentre ad applaudirlo in sala ci sarà anche Celso Valli: «Mi piace quest’asse Napoli-Bologna, questa volta ho scritto la gran parte dei materiali con Luca Sala, ma chissà che con Gaetano non possa esserci un seguito di questa collaborazione, si è stabilita un’intesa importante».