Giuliano Sangiorgi e i Negramaro: «Vent'anni in famiglia, ecco il nostro segreto»

«Suoniamo ocn l'orgoglio di rappresentare una terra e anche il piacere di fare musica»

20 anni di Negramaro
20 anni di Negramaro
di Enzo Gentile
Martedì 23 Maggio 2023, 11:00
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Vent'anni da festeggiare con tutti i crismi, per fare musica e festa, per brindare con le canzoni più amate e con gli amici più cari: il programma di Giuliano Sangiorgi e dei suoi Negramaro è anche semplice, un mezzo per guardare alla carriera, per fare un bilancio, ma anche per ricavare gli spunti e lo slancio utili ad andare avanti e correre verso il futuro.

Innanzitutto, in attesa del prossimo progetto discografico, ipotizzabile per il 2024, ecco che dalla Sugar vengono ristampati in vinile tutti i volumi dei Negramaro, una «anniversary edition» a tiratura limitata per ogni album e con una nuova grafica.
«È uno dei modi che abbiamo per rispondere a chi continua a chiedermi se e quando esordirò come solista», commenta Sangiorgi. «Non c'è niente in vista.

Noi siamo davvero come una famiglia, partiti da ragazzi da una zona dove di musica pop-rock non se ne faceva tanta. Siamo rimasti uniti e questa è sicuramente la nostra forza migliore, insieme alla ricerca continua di canzoni».

Poi ci sono le date dal vivo, che vedranno i Negramaro impegnati in luoghi speciali, fino a un grande ritorno nella loro terra d'origine, un appuntamento per alcune decine di migliaia di spettatori.
«Nel nostro curriculum ci sono stati locali di ogni tipo in cui esibirsi, abbiamo suonato veramente ovunque: stavolta, per la ricorrenza dei vent'anni, volevamo qualcosa di speciale, ed ecco nove date nei teatri di pietra, simboli del patrimonio artistico e culturale del nostro paese. Il 13-14-16 giugno saremo a Roma, alle terme di Caracalla, il 19-21-22 luglio a Siracusa, al teatro greco, il 22-23-24 settembre all'arena di Verona. Sarà un'esperienza straordinaria, per abbracciare il nostro pubblico e ricordare anche a noi stessi che come band italiana possiamo appuntarci qualche record: siamo stati i primi a suonare al Forum e soprattutto i primi a farlo allo stadio di San Siro. Era il 31 maggio 2008».

Però il vero bagno di folla si deve prevedere per il 12 agosto, con «N20 back home».
«È vero. Saremo a Galatina, pochi chilometri dalle case di alcuni di noi, all'aeroporto Fortunato Cesari, allestito per l'occasione al fine di accogliere i nostri sostenitori, il pubblico delle vacanze e anche un bel drappello di amici e colleghi che verranno a trovarci: ognuno di loro interpreterà la canzone dei Negamaro che preferisce. Per adesso hanno già aderito Elisa, Fiorella Mannoia, Madame, Samuele Bersani, Niccolò Fabi, Diodato, Sangiovanni, Malika Ayane, Ermal Meta, Rosa Chemical, Ariete, Aiello, con qualche sorpresa ulteriore ancora da fissare. Io per primo mi voglio godere lo spettacolo e ascoltare le nostre canzoni fatte da artisti di quel livello: per conto mio vorrei cantare il meno possibile... E lasciare anche spazio e tempo a talenti emergenti, selezionati attraverso il programma Spotify Radar: sul palco toccherà a Camilla Magli, Assurditè, Asteria e al collettivo Piazzabologna. In parallelo, con l'associazione Sylva sosterremo un progetto di rigenerazione ambientale e di riforestazione in Salento: dove, è bene ricordarlo, negli ultimi dieci anni sono morti trenta milioni di ulivi».

È stato difficile resistere sul mercato e sul palco per tanto tempo?
«Durare è sempre complicato, anche in una relazione di coppia, figuriamoci quando si è in sei. Ma per fortuna questa è stata la volontà di tutti noi, l'orgoglio di rappresentare una terra e anche il piacere di fare musica: che è vita, non marketing. Condividere un successo, come il tempo trascorso insieme, è la cosa più bella di questo lavoro, che speriamo possa essere utile anche alle nuove generazioni. Ci ha accompagnato l'incoscienza insieme all'entusiasmo: io ricordo benissimo quando poco più che bambino scimmiottavo i musicisti veri e ascoltando “Rattle and hum” degli U2 mi immedesimavo nel ruolo di cantante. Mi sono sempre pensato però come elemento di una band e sento ancora molto bene questo fuoco che arde in me, che arde in noi».

Che cosa vedete davanti a voi, nella traiettoria futura dei Negramaro?
«Noi lavoriamo sempre, lavoriamo tantissimo per la musica, lo stimo già facendo in prospettiva: e spero che questa data in Salento sia il trampolino per le idee e la magia che verranno. Vogliamo sia una giornata immersiva, di impatto, di gioia collettiva. Dove prendere coscienza tutti insieme del segno che la generazione nostra, dei Subsonica, dei Marlene Kuntz e altri ha lasciato a tanta gente che così ha scoperto e amato la musica italiana. Un modo, insieme a Lele, Ermanni, Andro, Danilo e Pupillo, per ringraziare tutti e ripartire». 

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