Casi Covid in aumento, cosa fare in caso di tampone positivo? Le regole in vigore

Mercoledì 29 Novembre 2023, 09:21 - Ultimo aggiornamento: 12:22 | 2 Minuti di Lettura

Regole di accesso nelle strutture sanitarie

Per quanto riguarda l'accesso o il ricovero negli ospedali e in altre strutture socio-sanitarie, o residenze sanitarie come le Rsa, le disposizioni sono dettate da una successiva circolare ministeriale, emanata lo scorso 8 settembre.

«Per i pazienti che non presentano sintomi compatibili con Covid al triage effettuato all’accesso al Pronto Soccorso non è indicata l’esecuzione del test per Sars-CoV-2». Viceversa, ovviamente, fa effettuato il test per coloro che presentano sintomi compatibili con il Covid. «Laddove possibile - si legge - è opportuno attivare o mantenere un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di altri virus, quali ad esempio: virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus».

Il ministero dispone la necessità di effettuare un tampone per Sars-CoV-2 nei seguenti casi:

  • Per i pazienti che all’anamnesi dichiarano di aver avuto contatti stretti con un caso confermato di Covid, con contatto avvenuto negli ultimi 5 giorni, è indicata l’effettuazione di test diagnostici per
  • Per i pazienti, anche asintomatici, che devono effettuare ricovero o un trasferimento in reparti ad alto rischio (per esempio Rsa, o reparti che ospitano pazienti immunocompromessi e fragili) è indicata l’effettuazione del tempone
  • Agli ospiti che devono accedere alle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie, in cui sono presenti persone fragili e ad altro rischio per età o patologie pregresse

Per quanto riguarda i visitatori o accompagnatori, coloro che presentano sintomi compatibili con il Covid devono assolutamente evitare di accedere alle succitate strutture. Stessa cosa per gli operatori socio-sanitari che presentano sintomi di infezioni respiratorie, che devono naturalmente evitare di accedere in settori assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, nei quali sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, rispettando le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture.

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