Il centro scientifico dove è stata scoperta la 'particella di Dio' (Bosone di Higgs), capace di generare materia dall'energia, ha messo ora tutta la sua tecnologia al servizio della lotta contro il cancro. Gli esperti del Centro europeo per la ricerca nucleare, meglio noto come CERN e situato a Ginevra, hanno sviluppato un nuovo trattamento di radioterapia contro i tumori che utilizzerà radiazioni di elettroni ad alta energia simili a quelle sperimentate nella fisica delle particelle.
L'innovativo sistema è molto promettente per aumentare l'efficacia della radioterapia. Inoltre, riduce i costi e riduce l'esposizione del corpo umano alle radiazioni a pochi millisecondi, il che significa meno effetti collaterali per i pazienti.
La presentazione di questo progresso tecnologico è avvenuta nel corso di una cerimonia presso il Centro Ospedaliero Universitario di Vaud (Losanna), dove verrà costruito un apposito bunker per il dispositivo con cui verrà effettuato il trattamento.
[Press Update] @CERN, @CHUVLausanne and THERYQ join forces for a world first in cancer radiotherapy.
CERN, CHUV and THERYQ have signed an agreement for the development of a revolutionary FLASH radiotherapy device.
Find out more: https://t.co/yuq1r4u3s2 pic.twitter.com/eHDtvgtiEA— CERNpress (@CERNpress) November 25, 2022
Questa tecnologia di radioterapia, la prima al mondo nel suo genere, sarà realizzata dalla società THERYQ, parte del consorzio industriale francese ALCEN, e il programma di ricerca è stato realizzato grazie a un investimento di circa 26 milioni di euro da parte dell'istituto medico olandese fondazione Biltema.
Il dispositivo si basa sulla tecnologia FLASH, che utilizza elettroni ad altissima energia (VHEE), studiati da 10 anni per cercare di curare tumori resistenti ai trattamenti di radioterapia convenzionale, che attualmente rappresentano un terzo del totale.
Inizialmente il trattamento è stato sperimentato su tumori poco profondi, a meno di tre centimetri dalla pelle, nel programma Flasknife, ma gli esperti sono già riusciti in una seconda fase chiamata Flashdeep, portando la profondità a 20 centimetri, che permetterebbe di raggiungere praticamente tutti tumori solidi.
Il dispositivo accelererà e concentrerà gli elettroni prima che attraversino il corpo umano, un'operazione che durerà meno di un decimo di secondo.