Salerno, verifiche sulle finanze: è caccia a 198mila euro per far quadrare i conti

Summit in commissione al Comune di Salerno con la Avossa e i tecnici per recuperare i fondi mancanti

Una seduta di Consiglio Comunale
Una seduta di Consiglio Comunale
di Giovanna Di Giorgio
Mercoledì 22 Maggio 2024, 06:25 - Ultimo agg. 10:17
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Quel che è certo è che, prima di approvare il rendiconto della gestione 2023, il consiglio comunale dovrà votare una nuova variazione al bilancio di previsione 2024-2026. Quando questo accadrà, però, non è chiaro: potrebbe slittare anche la data in un primo momento ipotizzata del 10 giugno. E non solo per i tempi tecnici previsti tanto per il consuntivo quanto per la variazione al previsionale, tra i giorni necessari per il parere dei revisori e quelli a disposizione dei consiglieri. Ma anche perché non è ancora chiaro dove saranno trovati i 198mila euro necessari per la variazione stessa. «Faremo una valutazione in questi giorni», assicura Fabio Polverino. Che affronta l’argomento, ieri mattina, nella commissione da lui presieduta, la commissione Bilancio, con l’assessora al ramo Eva Avossa, con l’ex assessore e consulente di Avossa, Luigi Della Greca, e con la dirigente del settore Bilancio, Ragioneria e Società partecipate, Francesca Tommasino.

L’intento della riunione della commissione Bilancio è chiaro: fare il punto della situazione con i consiglieri e, soprattutto, tranquillizzarli, essendo già provati dal macroscopico errore commesso proprio nell’iter di approvazione del bilancio di previsione un mese e mezzo fa. Cosa saranno chiamati a votare al prossimo consiglio, oltre al rendiconto della gestione? Una nuova variazione al previsionale. Infatti, quando il bilancio di previsione è stato approvato ad aprile, il consiglio ha applicato una quota di ripianamento pari a 8.419.264 euro come parte del disavanzo applicato all’anno 2023 ma non recuperato. Però, il risultato finale del rendiconto evidenzia che, rispetto alle previsioni del patto Salva città, risulta non ripianata nel 2023 una quota di disavanzo pari a € 8.617.849. Quindi, 198.585 euro in più rispetto al previsto. E sono proprio questi soldi che andranno trovati e che saranno oggetto della variazione. «Abbiamo avuto un risultato di amministrazione inferiore rispetto a quanto avevamo preventivato. Parliamo di 198mila euro circa, quindi di una cifra da recuperare non preoccupante. È un fatto quasi fisiologico», afferma Polverino. E spiega: «Tutto è dovuto al fatto che, per quanto riguarda il rendiconto di gestione, abbiamo fatto un ulteriore taglio sui residui e quindi abbiamo aumentato il corrispondente fondo pluriennale vincolato». Ma dove trovare questi soldi? «Faremo delle valutazioni in questi giorni. E stiamo ancora attendendo il parere dei revisori». Polverino, tuttavia, è fiducioso: «Abbiamo un buon sentore per quanto riguarda il fondo che aspettiamo dal Governo: dovrebbe arrivare una cifra più alta di quello che immaginavamo. Al momento stanno verificando i criteri di riparto».

Insomma, il Comune spera in un aiuto dal Governo, sempre legato all’adesione al patto Salva Città, maggiore di quello atteso. Aiuto economico di cui, però, al momento non c’è traccia. In ogni caso, non ci sarebbe la volontà da parte di palazzo di città di reperire i fondi mancanti con un aumento della tassazione. Non potendo ritoccare ancora al rialzo l’addizionale comunale all’Irpef né la già contestata addizionale comunale sui diritti d’imbarco, gli unici costi ad aumentare potrebbero essere quelli per i servizi a domanda individuale.

Ma l’ipotesi non sembra per ora essere stata presa in considerazione.

Al tempo stesso, non c’è traccia nemmeno dell’invocata rimodulazione della cosiddetta tassa d’imbarco. Si è tenuto, nei giorni scorsi, l’incontro tra le compagnie di navigazione, l’autorità portuale e il Comune di Salerno. Quest’ultimo è in attesa di una proposta da parte degli attori in campo, a iniziare proprio dalle compagnie di navigazione. Solo sulla base di dati certi si potrebbe pensare a una rimodulazione dell’addizionale comunale sui diritti d’imbarco. Ma il Comune è in grado di aggiungere altri soldi da reperire ai già 198mila euro da trovare per la variazione?

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