Salerno, il presidente Iervolino finisce nell'inchiesta dossieraggio: accessi abusivi per controllarlo

Il pm Laudati tira in ballo la procura di Salerno per giustificare i controlli sulla Salernitana, il procuratore Borrelli: già fornito ai colleghi gli atti dovuti

Danilo Iervolino
Danilo Iervolino
di Petronilla Carillo
Martedì 5 Marzo 2024, 06:10 - Ultimo agg. 11:17
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Nel caso dossieraggi che vede indagati Antonio Laudati, sostituto procuratore Antimafia e già coordinatore del gruppo Sos (Segnalazioni di operazioni sospette), e il luogotenente della guardia di finanza Pasquale Striano, entra anche la Salernitana. Secondo quanto emerge dall’inchiesta della procura di Perugia, sarebbero stati effettuati accessi ritenuti «abusivi» anche sul presidente del club granata Danilo Iervolino relativamente alla cessione della società da parte dell’ex patron Claudio Lotito. Gli stessi accessi alla banca dati sarebbero stati effettuati anche sul co-patron della gestione romana della società, Marco Mezzaroma: le loro posizioni sarebbero state consultate senza alcuna reale motivazione.

Questo è quanto emerge dall’inchiesta dei magistrati perugini che ora chiedono conto ai due indagati anche di questa vicenda. Nel corso di un servizio del Tg1 nell’edizione delle 13.30 è stato proprio l’avvocato di Laudati ad aver svelato che il proprio assistito ha svolto delle indagini e ricerche in merito alla cessione della Salernitana sotto richiesta della Procura di Salerno. Immediata la risposta del procuratore capo di Salerno, Giuseppe Borrelli, che in una nota stigmatizza quando emerso nel corso della giornata e ribadisce che «nell’ambito di normali rapporti di cooperazione tra Autorità giudiziarie, ha da tempo e in più occasioni fornito alla Procura di Perugia le informazioni utili e la documentazione necessaria alla prosecuzione delle indagini in corso». Quindi che «evidenti ragioni di riservatezza, su attività peraltro condotte da altro ufficio giudiziario, appaiono ostative alla diffusione di qualsiasi ulteriore informazione sulla vicenda».

Il pm dell’Antimafia Laudati, in pratica, avrebbe tirato in ballo una serie di dirigenti del mondo calcistico, primo tra tutti il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, relativamente alla vendita dei diritti della Lega Pro e della Salernitana. Ma, per i magistrati perugini che ora indagano sul sostituto procuratore e sul finanziere, i due avrebbero «favorito intenzionalmente un danno» al presidente della Federcalcio, «ipotizzando attività illecite poste in essere da Gravina». E avrebbero sostenuto questa ipotesi in un atto «attestando falsamente che la fonte di innesco dell’attività investigativa erano elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno». Le indagini, invece, avrebbero dimostrato come all’origine dell’atto non c’era la procura di Salerno, come ribadito dal procuratore Borrelli, ma «c’erano le informazioni ottenute da Emanuele Floridi (amico del presidente della Lazio Claudio Lotito), attraverso gli incontri promossi dallo stesso Laudati e concordati da Striano».

È d’obbligo precisare che l’imprenditore napoletano, patron della Salernitana, non è indagato nel procedimento che aveva aperto Laudati e neanche nell’inchiesta della procura di Perugia. Il magistrato dell’Antimafia, invece, è indagato per concorso con Striano in relazione alla creazione di alcune richieste di apertura di dossier preinvestigativi. Nel frattempo, però, un altro fascicolo è stato aperto dalla procura di Roma sulle accuse rivolte al presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. A Salerno, comunque, una indagine sulla Salernitana effettivamente c’è e riguarda la vendita della squadra cittadina. Il presidente della Lazio Claudio Lotito si era dovuto spogliare della società calcistica campana - su input proprio di Gravina - in quanto già titolare di un club che militava in serie A.

Così il 31 dicembre 2021 la Salernitana era stata acquisita dall’imprenditore Danilo Iervolino. Pochi mesi prima, i trustee incaricati di cedere la società - Susanna Isgrò e Paolo Bertoli - hanno informato l’autorità giudiziaria di alcune presunte anomalie che sono state riscontrate tra le offerte ricevute per l’acquisizione del club campano: la “cordata romana” e la “cordata svizzera-fondo lussemburghese”. Il 24 febbraio del 2022, nemmeno due mesi dopo essere divenuto il nuovo proprietario della Salernitana, Iervolino entra nel mirino di Laudati e Striano che con «un accesso abusivo alla banca dati Siva» consultano cinque segnalazioni per operazioni sospette contenute nel sistema. Iervolino e Fabiani sono già stati sentiti dalla procura perugina.