Salerno, i nodi dell'assistentza: la scure del pensionamente fa scattare l'emergenza medici

Secondo i dati di Cittadinanzattiva solo nel Salernitano su 600 uscite, di qui a qualche anno, ne entreranno solo 170

Un medico in corsia
Un medico in corsia
di Sabino Russo
Venerdì 19 Aprile 2024, 06:20 - Ultimo agg. 08:40
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È emergenza deserficazione sanitaria. A dirlo sono i dati emersi dall’analisi di Cittadinanzattiva, che testimoniano la carenza di camici bianchi nelle province italiane. Stando ai numeri, riferiti al 2020, se da un lato mostrano l’operatività di 728 medici di famiglia e 125 pediatri di libera scelta nel salernitano, in linea col rapporto ottimale di un medico di famiglia ogni 1.250 assistiti, dall’altro si conferma il rischio legato all’ondata di pensionamenti in programma nei prossimi anni, quando circa 600 persone tra medici di medicina generale e pediatri in libera scelta andranno via.

Di questi, dovrebbero entrarne, stando alle stime, circa 170 unità. Carenza di cardiologi, poi, si registrano negli ospedali di Salerno e Ravello. Tutta aperta, inoltre, resta la voragine dei medici di pronto soccorso, dove ne mancano almeno una cinquantina. Dall’analisi dell’età che hanno i medici di base sul territorio è possibile ricavarne una distribuzione statistica. Quest’ultima ha la forma di una gobba. Vuol dire che nella parte finale (ovvero chi andrà in pensione presto) si ha una enorme gobba. Ci sono molte più persone che andranno in pensione rispetto a medici che entreranno in servizio.

Tra l’altro, i medici vengono obbligati ad andare in pensione a 70 anni, ma non è dato sapere quante persone scelgono di andare prima con quota 100.

La stima ragionevole è che nei prossimi 6 anni dovrebbero andare in pensione circa 600 persone tra medici di medicina generale e pediatri in libera scelta. Il totale è di 853 medici operativi, di cui 728 medici di famiglia e 125 pediatri. Su quanti ne entreranno non è facile avere una contabilità esatta, ma ragionevolmente possiamo stimare che entreranno nei prossimi 6 anni meno di 170 medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Quindi ne andranno via 600 e ne entreranno 170. Oggi la normativa dice che il numero di pazienti massimo per medico di medicina generale è 1500. E già ora, come è noto, il livello di erogazione del servizio a questi numero risulta davvero complicato.

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Stato e Regioni stanno cercando di convincere i medici ad andare nelle case di comunità. Il piano della Regione per la sanità territoriale prevede nel salernitano la creazione di trentatré case della comunità (settima per numero in Italia, di cui 10 nelle aree interne), otto ospedali di comunità (settima in Italia per numero, di cui 3 nelle aree interne), oltre a dieci centrali operative. Dopo la Lombardia, la Campania è la regione italiana maggiormente beneficiata dal Pnrr per numero di Case della Comunità (ben 172) e Ospedali di Comunità (48): ne gioveranno innanzitutto in provincia di Napoli, rispettivamente con 88 Case e 23 Ospedali. Da segnalare, inoltre, che 17 Case e 10 Ospedali sono previsti nelle Aree Interne periferiche ed ultra periferiche della Regione, dove risiedono oltre 450mila campani in 165 Comuni. Non è chiaro quali e quanti saranno gli operatori sanitari chiamati ad operare in queste strutture.

Al riguardo, su 5 categorie di professionisti individuati, le province campane presentano forti disparità tra loro per quanto riguarda il numero di specialisti per popolazione di riferimento. Per esempio, si conta un farmacista ospedaliero ogni 43mila persone in provincia di Caserta contro 1 ogni 20mila in provincia di Benevento (a Salerno sono 33, per un farmacista ogni 32,7mila abitanti). Analogamente, si conta 1 cardiologo ospedaliero ogni 11mila persone in provincia di Avellino contro 1 ogni 5mila in provincia di Salerno (163 professionisti). Qui si contano carenze nei nosocomi di Salerno e Ravello. Sono 112, invece, i ginecologi ospedalieri, per un rapporto di uno ogni 5,7mila abitanti. Negli ospedali salernitani quasi 200 medici sono andati in pensione negli ultimi due e c’è una previsione di altri 100 addii per il 2024.

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