Salerno, tolto alla mamma dai libici a due anni sbarca da solo: «Presto potrà riabbracciarla»

Lieto fine per il bimbo di due anno sbarcato da solo: autorizzati gli esami per ridarlo alla mamma

Il piccolo Mohamed con la mamma
Il piccolo Mohamed con la mamma
di Brigida Vicinanza
Martedì 15 Agosto 2023, 06:05 - Ultimo agg. 16:44
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Compirà due anni tra poco e nei suoi occhi c’è già tanto che aspetta di essere raccontato nonostante la tenerezza e l’ingenuità di un bimbo. Mohamed, giunto a Salerno a bordo di una nave di migranti e non accompagnato dai genitori potrà riabbracciare la mamma e il papà (si spera) prima di spegnere la doppia candelina. Dopo giorni concitati e richieste, ieri pomeriggio l’assessore alle politiche sociali del Comune di Salerno Paola De Roberto, ha annunciato la svolta: «È arrivata la notizia che aspettavamo tutti e che ci rende questo Ferragosto più degno di essere festeggiato. Mohamed ha ora una speranza in più di poter riabbracciare a breve i suoi genitori». È stato nominato – infatti - dal Tribunale dei minori di Napoli il suo tutore e autorizzato il test del dna. Riavvolgendo il nastro della storia, infatti, la notizia si trasforma presto in gioia: il piccolo era infatti giunto da solo in città con lo sbarco del 25 giugno a bordo della “Aita Mari” tra 172 migranti. Il bimbo era giunto dalla Libia dove era arrivato con la madre, incinta ma al momento d’imbarcarsi, la donna era sulla spiaggia e a causa della difficoltà nel salire a bordo di una barca improvvisata aveva affidato il bimbo a una donna che era già salita. Ma, un blitz della Guardia costiera libica aveva costretto gli scafisti a partire frettolosamente e scappare, lasciando a terra alcuni migranti tra cui la mamma di Mohamed. Da quel momento il piccolo è stato affidato alle cure dell’ente di via Roma ed è iniziato non solo il lavoro del settore Politiche Sociali ma anche quello di Questura e Prefettura per risalire ai nomi e all’identità dei genitori che inizialmente sembravano essere spariti nel nulla. 



Da qui l’avvio delle procedure (dopo averli rintracciati) e l’iter burocratico che è stato faticoso, impegnativo e soprattutto molto lungo. Il caso del piccolo di origini ivoriane è stato anche segnalato dal socialista Enzo Maraio al ministro Piantedosi pochi giorni fa in quanto Mohamed non aveva ancora avuto neanche un po’ di speranza di ricongiungersi con i genitori che nel frattempo sono in due diversi centri di accoglienza a Brescia e Perugia. Maraio aveva infatti chiesto un intervento immediato in quanto «il mancato ricongiungimento, con i genitori che lo reclamano e che sono due centri di accoglienza in provincia di Brescia e di Perugia – aveva scritto il segretario del Psi - è legato all’assenza di documenti che attestino la loro genitorialità e non è possibile perdere tempo quando si parla delle sorti, delle paure, delle ansie di un bimbo di due anni. Il buonsenso sia più veloce delle norme. Torni tra le braccia dei genitori e proseguano i controlli». Da palazzo di città intanto arriva la gratitudine per quanti si sono spesi per un lieto fine: «Un ringraziamento sentito e di cuore al Prefetto di Salerno, Francesco Russo, per aver operato in maniera determinante per questo risultato – ha scritto infine l’assessore De Roberto - grazie alle Prefetture di Brescia e di Perugia e a tutti coloro che hanno permesso il ricongiungimento dei suoi genitori offrendo a questa famiglia un’opportunità di futuro.

Grazie alla grande sensibilità, umanità e professionalità del Settore Politiche Sociali del Comune di Salerno che con il supporto di Loredana Paglionico, mediatrice culturale, hanno lavorato per questo risultato. Adesso c’è da sperare solo che Mohamed possa al più presto ritornare in maniera definitiva tra le braccia dei suoi genitori: la vita per loro è stata già fin troppo dura».

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