Petina, cadavere senza nome: in un'auto abbandonata ad Auletta una pista che porta in Francia

Petina, cadavere senza nome: in un'auto abbandonata ad Auletta una pista che porta in Francia

Una pattuglia dei carabinieri
Una pattuglia dei carabinieri
di Pasquale Sorrentino
Lunedì 30 Ottobre 2023, 06:05
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Dall’estate del 2018 un ragazzo di origini francesi non dà sue notizie alla famiglia, tuttavia non è stata mai sporta denuncia. Dall’estate del 2018 un cadavere ritrovato nelle montagne di Petina senza cellulare o documenti, negli Alburni, non ha identità ed è stato sepolto nel piccolo comune. Cosa hanno in comune queste due storie? Una Peugeot 208 ritrovata ad Auletta qualche mese dopo la scoperta del cadavere. E ora a cinque anni di distanza queste due storie potrebbero diventarne una sola perché quel cadavere potrebbe essere proprio del giovane scomparso in Francia. Per l’ufficialità si attende l’esito del Dna e altri riscontri ma le coincidenze sono troppo e due gialli potrebbero trovare la loro soluzione. Andiamo per ordine. Nel luglio del 2018 il cadavere di un trentenne dal fisico muscoloso e vestito da trekking viene ritrovato ai piedi del monte Figliolo, morto a causa di un volo di circa 40 metri. Un suicidio, secondo la Procura di Lagonegro e i carabinieri che indagano. Tuttavia per cinque anni non si hanno risposte sull’identità di quella salma e anche l’auto, ritrovata qualche mese dopo a circa 10 chilometri non dà risposte anche se qualche ipotesi su un collegamento era stata avanzata. I casi vengono messi in secondo piano pur se l’auto resta sotto controllo delle forze dell’ordine. All’inizio di quest’anno l’associazione Penelope, attraverso l’avvocato Pasquale Pellegrini chiede ulteriori accertamenti sullo sconosciuto di Petina in quanto potrebbe essere uno scomparso in Puglia, e chiede quindi il dossier alla Procura di Lagonegro. Questo fa smuovere le acque, tanto che i carabinieri della Compagnia di Sala Consilina con il capitano Roberto Bertini e il tenente Martino Galgano che si interessano in prima persona del caso, fanno fare ulteriori accertamenti sull’auto in attesa della risposta della famiglia dello scomparso di Bari. No, quel cadavere non è Giovanni Longo scomparso da Monopoli nel 2017. Nel frattempo, però, dagli accertamenti sulla vettura si scopre un piccolo numero che riporta in Francia, in una città popolosa del nord ovest della Francia. Viene attivata l’interpol e servono i tempi tecnici per poter raggiungere la persona a cui è intestata la vettura. A distanza di circa un mese ecco la risposta. L’auto appartiene a una famiglia del posto, e da quel posto manca un ragazzo da cinque anni. Sui particolari di questa vicenda però c’è il più stretto riserbo: ovvero sull’identità dello scomparso francese, sulle sue fattezze fisiche, sul perché non è stata presentata denuncia e quant’altro. Si attende quindi l’esito del Dna dei familiari per comprendere se il francese scomparso possa essere lo sconosciuto di Petina.

Solo dopo si potranno fare altre domande: perché era a distanza di duemila chilometri da casa, come mai ha deciso di suicidarsi e se davvero è stato suicidio perché ha abbandonato l’auto in una montagna a distanza di chilometri?

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