Picasso, falsi quadri verso Dubai: un perito stabilirà la loro autenticità

I fatti vennero alla luce alla fine del 2017

Alcune opere esposte in un museo
Alcune opere esposte in un museo
di Nicola Sorrentino
Martedì 23 Aprile 2024, 17:27 - Ultimo agg. 19:06
2 Minuti di Lettura

Sarà un perito nominato dal Gup del Tribunale di Roma a stabilire l'autenticità o meno delle 36 opere di Picasso sequestrate nel gennaio 2018, a Pagani, dai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale ad un collezionista dell'Agro nocerino sarnese, di 77 anni.

Secondo la procura capitolina, che ha chiesto per l'uomo il rinvio a giudizio, con le accuse di detenzione di opere contraffatte e ricettazione, le opere sarebbero false. Questo il risultato di una consulenza di parte. Di diverso parere i difensori del 77enne, Salvatore Nocera e Giuseppe Spagnuolo, che hanno presentato la loro consulenza che confuta quella dell'accusa; i legali hanno chiesto al Gup di non tener conto della consulenza del pubblico ministero, ritenendola non fondata su certezze scientifiche ma su opinioni personali, e di nominare un consulente super partes.

Il Giudice ha così accolto le richieste dei difensori, rinviando all'udienza del prossimo 1 luglio per il conferimento dell'incarico peritale. I fatti vennero alla luce alla fine del 2017, perché il collezionista salernitano avrebbe voluto vendere un quadro a Dubai, e per esportarlo chiese l'autorizzazione al Ministero della Cultura, che a sua volta aveva richiesto un parere circa la genuinità dell'opera alla Fondazione Picasso, secondo cui però il quadro era un falso, con firma aprocrifa del grande pittore.

Sono così arrivati i carabinieri, che trovarono una collezione a casa dell'imputato, ponendola poi sotto sequestro. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA