Barricati coi figli nella villa abusiva:
partono ruspe e assistenti sociali

Barricati coi figli nella villa abusiva: partono ruspe e assistenti sociali
di ​Daniela Faiella
Lunedì 21 Maggio 2018, 06:30 - Ultimo agg. 06:34
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SCAFATI - Una villa su due livelli, con piano seminterrato arredato, giardino e piscina, realizzata abusivamente. Sarà presto demolita, come ha stabilito una sentenza della Corte di Appello di Napoli nel lontano 2012. Nulla quaestio, se non fosse per il fatto che i proprietari della villa non ne vogliono proprio sapere di lasciare quella casa e di consentire alle ruspe di abbatterla; tra ricorsi e contro ricorsi, stanno portando avanti una battaglia da anni, tentando di tutto per scongiurare il rischio di esecuzione di un provvedimento che ora sembra inevitabile. 

Siamo in via Acquavitari, vasta area della periferia scafatese, ai confini con i comuni del vesuviano. La zona, un tempo, era campagna aperta. Poi, negli anni, il cemento ne ha modificato i contorni e le sembianze, urbanizzandola e trasformandola in un’area disseminata di ville sontuose, non tutte edificate nel rispetto della legge. La villa in questione è lì da anni. Dentro ci vivono quattro persone: padre, madre e due bambini, il più piccolo ha cinque anni. Il proprietario dell’immobile è, in realtà, il padre del capofamiglia, che vive in un’altra abitazione, nella stessa zona. Qualche giorno fa i carabinieri della locale tenenza, insieme ai tecnici comunali, hanno effettuato l’ennesimo sopralluogo in vista delle operazioni di abbattimento, che dovrebbero scattare nei prossimi mesi. 

Il proprietario dell’immobile sarebbe stato più volte interpellato dai carabinieri della tenenza di via Oberdan, ma non avrebbe fornito alcuna disponibilità di collaborazione per le operazioni propedeutiche all’abbattimento che dovranno, pertanto, essere eseguite con la forza. Resta il problema delle modalità con cui saranno espletate tutte le procedure per lo sgombero della villa, considerando che in quella proprietà vivono anche due bambini. Anche per questo motivo, in occasione dell’ultimo sopralluogo eseguito dai carabinieri, è stato ritenuto necessario anche l’intervento di due assistenti dei servizi sociali comunali, che dovranno garantire una sistemazione ai due piccoli nel caso in cui i genitori dovessero rifiutarsi di provvedere ad individuare un alloggio alternativo dove trasferirsi.
 
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