Amalfi, sospesi dal Consiglio di Stato gli abbattimenti degli stabilimenti

Il presidente Roberto Chieppa ha fissato la camera di consiglio a maggio: in attesa della decisione gli stabilimenti restano illesi

Una delle strutture che per il Comune di Amalfi dovrebbe essere abbattuta
Una delle strutture che per il Comune di Amalfi dovrebbe essere abbattuta
di Emiliano Amato
Domenica 21 Aprile 2024, 06:35 - Ultimo agg. 09:43
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Prosegue nelle aule dei tribunali la controversia degli stabilimenti balneari di Amalfi “sfrattati” definitivamente dalla Marina Grande.

Il Consiglio di Stato ha accolto le istanze dei rappresentanti delle tre strutture Silver Moon, Marina Grande e Stella Maris che avevano formalizzato ricorso contro l’ultimo provvedimento del Tar Salerno, espressosi nel merito circa la necessità di adempiere all’ordinanza del Comune di Amalfi di restituzione e consegna delle aree demaniali.

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Con tre diversi dispositivi pubblicati nella giornata di venerdì, il massimo organo della giustizia amministrativa (presidente Roberto Chieppa) ha accolto le istanze e sospeso l’esecuzione del provvedimento impugnato in primo grado, fino alla camera di consiglio fissata per il prossimo 14 maggio. L’istanza è stata accolta, come si legge dal dispositivo, «ritenuto che sussistono i presupposti della estrema gravità e urgenza in quanto l’esecuzione del provvedimento impugnato in primo grado comporta il rilascio dei beni oggetto della concessione per il prossimo 23 aprile in data antecedente alla prima camera di consiglio utile per la discussione della istanza cautelare, che costituisce la sede naturale per valutare le questioni poste, sia con riferimento agli effetti del giudicato richiamato dal Tar nella impugnata ordinanza, sia con riferimento alla attuale esistenza di un titolo di concessione valido» e «considerato che la sospensione del provvedimento consente di evitare tale immediato pregiudizio e di lasciare inalterata la attuale situazione di fatto solamente fino alla decisione collegiale in camera di consiglio».

Sono sospese le operazioni di sgombero e rimozione degli arredi, tutti gli altri provvedimenti restano efficaci.

Dopo dieci anni esatti dalla prima ordinanza di demolizione e una lunga battaglia legale, si attende l’ultimo atto, proprio in concomitanza con l’inizio della stagione estiva.

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