Accusati di maltrattamenti e abusi sessuali su minori tra Scafati e Pompei: in tre a processo

Stando alle accuse una delle due figlie della coppia sarebbe stata più volte picchiata dal padre mentre la sorellina sarebbe stata costretta a prostituirsi

Il tribunale di Salerno
Il tribunale di Salerno
di Nicola Sorrentino
Martedì 20 Febbraio 2024, 07:00
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Maltrattamenti sui figli ma anche abusi di natura sessuale, in 3 vanno a processo con il rito immediato. È conclusa l'inchiesta della procura di Salerno nei riguardi di un elettricista di 50 anni, di Scafati, così come di una coppia di genitori, arrestati lo scorso novembre a seguito di un'indagine condotta tra Scafati e Pompei. Le accuse, a vario titolo, sono di maltrattamenti (per i due genitori), prostituzione minorile, atti sessuali con minore e pornografia minorile. Gli episodi si sarebbero consumati a cavallo tra l'Agro nocerino e la provincia di Napoli, a partire dal 2008.

Stando alle accuse - frutto di testimonianze delle vittime così come di parenti - una delle due figlie della coppia sarebbe stata più volte picchiata dal padre - anche con un ferro da stiro e un mestolo - e sottoposta a diverse punizioni. La sorellina, invece, sarebbe stata costretta a prostituirsi, indotta dalla madre, sin da quando era adolescente e ad avere rapporti sessuali a pagamento insieme al genitore, con il terzo imputato, l'elettricista (difeso dai legali Giovanni Palumbo e Bonaventura Carrara). Il 50enne è accusato di aver abusato di una delle due figlie della coppia, all'epoca 16enne, che avrebbe approfittato della conoscenza con la madre. In casa sua, durante le indagini, furono trovati e sequestrati foto e video che ritrarrebbero i suoi nipoti in pose ritenute equivoche e ammiccanti, tese a simulare rapporti sessuali.

All'epoca dei fatti i quattro nipotini dell'uomo erano minorenni. Per questo risponde di pornografia minorile.

Le accuse che riguardano la coppia di genitori, invece, vengono racchiuse in un periodo che dal 2008 al 2023. Attraverso una serie di "sistematici atti" consistiti in percosse, privazioni, mortificazioni e totale disinteresse per la loro salute oltre che educazione, avrebbero sottoposto i tre figli ad uno stile di vita vessatorio e mortificante. Diversi gli episodi, come ignorare la patologia del figlioletto maschio fino alle botte inferte alle due ragazzine. L'indagine partì quando una delle zie dei tre minori scoprì foto e video nel tablet in uso alla figlia più grande. La donna avrebbe poi parlato con la sorellina, raccogliendo dettagli su quanto accadeva in casa di quella famiglia, oltre che all'esterno. Poi la denuncia al commissariato di Pompei. Per i tre scattò un'ordinanza custodiale in carcere.

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La coppia decise di avvalersi della facoltà di non rispondere mentre il 50enne elettricista si sottopose ad interrogatorio, negando tutte le accuse e chiarendo, invece, i suoi rapporti di formale conoscenza con la madre dei tre ragazzini. In ragione degli elementi indiziari raccolti dalla polizia, per la procura ci sono elementi tali da mandare i tre subito a processo con il giudizio immediato
 

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