I tesori di Forcella e la bastardata di Pizzofalcone

Forcella ritrova i suoi quadri, ma Napoli quando ritroverà Forcella?

I tesori di Forcella e la bastardata di Pizzofalcone
I tesori di Forcella e la bastardata di Pizzofalcone
di Vittorio Del Tufo
Sabato 23 Marzo 2024, 10:00
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​I capolavori tornano a casa 

Forcella ritrova i suoi quadri, ma Napoli quando ritroverà Forcella? Sono tornati nella chiesa di Santa Maria Egiziaca, scrigno del barocco partenopeo, i capolavori della scuola di Francesco Solimena che erano stati trafugati 31 anni fa. Dipinti che danno lustro a un quartiere antico e nobilissimo, ricco di fascino, di storia e di memorie, troppo spesso lontano dai radar delle istituzioni. Forse la bellezza non salverà il mondo, e nemmeno Forcella, ma la lotta al degrado non può che partire dalla cultura. 

Il genio magico di De Simone 

Un docufilm prodotto dal centro Rai di Napoli per il ciclo «Apprendisti stregoni» celebra il genio di Roberto De Simone, 90 anni, figura centrale della cultura musicale europea.

Maestro e “pifferaio” magico, dalla NCCP alla Gatta Cenerentola, dal Requiem per Pasolini al teatro San Carlo, sempre al servizio della ricerca, della sperimentazione, del recupero delle tradizioni. Nel segno della musica popolare e delle sue meravigliose contaminazioni con altri suoni, altre tradizioni, altre culture, in un meticciato continuo che non ha mai smarrito il senso e il rigore delle origini. Come la Napoli che amiamo, come i brandelli di memoria che proviamo a rimettere insieme. 

Via Toledo tra suk e discoteca 

Può una città che (troppo spesso) non riesce a tutelare i suoi tesori d’arte e cultura provare a difendere, quanto meno, le sue zone pedonalizzate? O è chiedere troppo? Piazza Dante diventata una pista per le scorribande di scooter, via Toledo trasformata in un suk e una discoteca a cielo aperto. È appena iniziata la primavera e già le notti d’estate si preannunciano folli e sguaiate. Napoli, si sa, è di chi se la piglia, ma mettere in atto sin d’ora un piano di vigilanza e controlli sarebbe un gesto di responsabilità da parte dell’amministrazione. Anzi a pensarci bene sarebbe il minimo sindacale. 

Vent'anni per un ascensore 

Neanche il tempo di farcelo vedere e già battono cassa. Parliamo dell'ascensore del Monte Echia: partirà da via Chiatamone, angolo Santa Lucia, per arrivare nel cuore del mito e della leggenda. Poco mitico, e tanto meno leggendario, l’annuncio del Comune, che chiederà agli utenti di pagare cinque euro per il biglietto. Dopo averci fatto aspettare 20 anni (venti! per un ascensore!) minimo minimo dovrebbero farci salire gratis.

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