Quelle pietre in rovina nella città tartaruga

Le pagelle della settimana di Vittorio Del Tufo

La lavanderia di Papa Francesco
La lavanderia di Papa Francesco
di Vittorio Del Tufo
Sabato 13 Gennaio 2024, 09:14 - Ultimo agg. 20 Gennaio, 10:53
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Drappelli, meglio tardi che mai

Erano stati aboliti, con una decisione scellerata e frettolosa, sette anni fa. Sono i drappelli di polizia negli ospedali di Napoli e Provincia. Dopo anni di occhi chiusi, proclami e promesse al vento, finalmente il ripristino - graduale - dei presìdi di vigilanza. Nell’immediato, i drappelli riapriranno al San Paolo di Fuorigrotta e al San Leonardo di Castellammare, grazie all’impegno del ministro Piantedosi. Ma facciamo nostri i timori del governatore De Luca, che chiede presìdi di polizia aperti per 24 ore. È soprattutto durante la notte che il personale sanitario non può restare privo di tutela.

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Salvini-De Luca, la strana coppia

L’espressione «convergenze parallele», storicamente attribuita ad Aldo Moro (in realtà il copyright è di Eugenio Scalfari, 1960) torna oggi alla ribalta grazie alla strana coppia Salvini-De Luca.

Nemici per la pelle, espressioni di culture e linee politiche diverse, leader della Lega e governatore della Campania convergono, parallelamente, solo su un punto: il terzo mandato. Che fa gola a entrambi: a Salvini, che grazie a un eventuale terzo mandato di Zaia (Veneto) riuscirebbe a liberarsi di uno scomodo concorrente. E a De Luca che, Pd o non Pd, insegue il disegno (o il sogno) di non abbandonare Palazzo Santa Lucia.

8

La lavanderia degli ultimi

Lavatrici, asciugatrici e docce per i senza dimora. Un’iniziativa concreta per aiutare gli ultimi e gli invisibili. Dopo Roma, Genova e Torino, arriva anche a Napoli la «Lavanderia di Papa Francesco». È stata inaugurata ieri nella chiesa dei Santissimi Filippo e Giacomo in via San Biagio dei Librai da Procter & Gamble, Comunità di Sant’Egidio ed Elemosineria apostolica. I senza fissa dimora e in generale le persone indigenti potranno utilizzare i locali per lavare ed asciugare gratuitamente i propri indumenti.

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Qualcuno salvi l'arco borbonico

Per la serie «Napoli siccome immobile», un mosaico di pietre giace ormai da tre anni su via Partenope, nel disinteresse di tutti. Nello sfascio, simbolico e fisico, dell’Arco Borbonico, distrutto da una mareggiata il 3 gennaio 2021 e mai restaurato, c’è il paradigma di una città che gonfia il petto per i suoi tesori storici e naturali ma non fa nulla per preservarli da un destino di rovina. D’altra parte, come diceva Mark Twain: perché rimandare a domani ciò che si può benissimo rimanere a dopodomani? Povero Arco Borbonico. E poveri noi.

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