Comunali, caos ai seggi mancano 33 presidenti

Comunali, caos ai seggi mancano 33 presidenti
di Mauro Evangelisti
Domenica 19 Giugno 2016, 09:12
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Elezioni da incubo, molti scrutatori ricorderanno in questo modo ciò che avvenne due settimane fa, al primo turno. Oggi c'è lo spettro di ripetere una notte ai seggi tormentata come quella tra il 5 e il 6 giugno: tra voti disgiunti, contestazioni, conti che non tornavano, stanchezza e malori dopo 30 ore ininterrotte di lavoro, nelle 2.600 sezioni della Capitale ha prevalso il caos. Sarà anche per questo che ieri pomeriggio 33 presidenti di sezione hanno dato forfait con varie motivazioni, costringendo l'ufficio elettorale a sostituirli, ricorrendo anche a dipendenti di Roma Capitale. «La maggioranza però - racconta uno scrutatore - stringe i denti ed è di nuovo qui per non dovere rinunciare al compenso e perché comunque lo spoglio dei voti del ballottaggio sarà molto più semplice e rapido di quello del primo turno».

DIECIMILA
Ripartiamo dai numeri: tra presidenti di sezioni, segretari e scrutatori saranno in 10.400 impegnati oggi ai seggi. Anzi, il loro lavoro è cominciato ieri pomeriggio, attorno alle 16, quando sono state aperte le sezioni, contate le schede, poste le firme sui registri. Insomma, sono stati allestiti i seggi per essere pronti, questa mattina alle 7, all'apertura. Per legge, se oggi dovessero mancare altri scrutatori per impedimenti imprevisti, potrebbe essere chiesto ai primi elettori del mattino di prendere il loro posto. Alle 23, poi, terminerà il voto e inizierà lo spoglio delle schede, ma rispetto a due settimane fa sarà tutto estremamente più rapido. Non ci sono preferenze e voti di lista da conteggiare, sarà sufficiente contare i consensi dei due candidati sindaco.
 

MUNICIPI
Normalmente, un'operazione che una sezione mediamente efficiente esaurisce in meno di due ore. Ad esclusione del X Municipio (commissariato per mafia), negli altri tredici inizierà poi il conteggio dei voti del ballottaggio per i presidenti. Anche per questo, l'operazione è semplice. In linea di massima il lavoro degli scrutatori dovrebbe essere concluso attorno alle 3 del mattino.
Nella notte tra il 5 e il 6 giugno invece molte sezioni terminarono il loro lavoro solo attorno alle 11 del mattino, agli scrutatori non fu concesso di riposarsi qualche ora, e questo ha contribuito al caos, tanto che su più di un verbale i presidenti hanno scritto: «Spoglio interrotto a causa della stanchezza sopraggiunta».