Lo scorso 27 giugno - durante l'ondata di proteste antigovernative che ha lasciato un bilancio di oltre 120 morti- Perez (36 anni) ha sorvolato Caracas con un gruppo di poliziotti in elicottero, lanciando granate contro la sede del Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj) e sparando contro i ministeri degli Interni e della Giustizia, senza causare vittime. Lo scorso 19 dicembre, inoltre, Perez ha rivendicato aver organizzato un furto di armi in una sede della Guardia Nazionale, un episodio definito «un atto terrorista pagato da Donald Trump» dal presidente Nicolas Maduro, che ha detto che l'ex poliziotto è «un terrorista, un assassino e il nemico pubblico numero 1 della patria».
Le forze di sicurezza venezuelana stanno impedendo ai giornalisti di coprire in diretta l'operazione in corso, mentre il numero due del chavismo, Diosdado Cabello, ha accusato l'ex agente di aver aperto il fuoco contro chi era venuto ad arrestarlo.
Il cronista Davirson Rojas ha pubblicato su Twitter immagini di un posto di blocco della polizia nel quartiere di El Junquillo, nella periferia ovest di Caracas, segnalando che «non lasciano che i giornalisti raggiungano il posto dove è in corso l'operazione contro Perez». Da parte sua, Cabello ha dichiarato su Twitter che «il terrorista Perez ha attaccato chi lo aveva accerchiato, e ha ferito due funzionari militari» e ha aggiunto che «le forze di sicurezza hanno risposto al fuoco»
ÚLTIMA HORA | Óscar Pérez está herido tras estallido de granada lanzada por cuerpos de seguridad que lo mantienen rodeado. Denuncia que régimen de Maduro les disparan y no los dejan entregarse pic.twitter.com/z1NNVCWZue
— Alberto Rodríguez (@AlbertoRT51) 15 gennaio 2018