Le autorità australiane hanno graziato una madre condannata nel 2003 a 40 anni di carcere per la morte dei suoi quattro figli, dopo che un rapporto indipendente ha attribuito la causa della morte a una mutazione genetica. Kathleen Folbigg, 55 anni, è stata rilasciata dopo aver ricevuto la grazia incondizionata dal governatore generale del New South Wales Margaret Beazley, secondo quanto raccontato dall'emittente pubblica australiana ABC.
Il procuratore generale del New South Wales Michael Daley ha dichiarato in una conferenza stampa a Sydney che la grazia è stata scelta per consentire a Folbigg «di essere rilasciata». Il rapporto finale della seconda inchiesta di rivalutazione del caso, condotta dall'ex giudice Tom Bathurst, potrebbe raccomandare alla Corte d'appello del New South Wales di ribaltare la condanna di Folbigg. L'anno scorso, le autorità australiane hanno ordinato che il caso di Folbigg fosse rivalutato, dopo che un gruppo di scienziati aveva indicato la possibilità che i decessi fossero dovuti a una rara mutazione genetica.
I quattro figli di Folbigg, Caleb, Patrick, Sarah e Laura, sono morti tra il 1989 e il 1999, quando avevano tra i 19 giorni e i 18 mesi, e le autorità mediche avevano inizialmente stabilito che le morti, per soffocamento, fossero dovute a cause naturali.
La grazia è arrivata dopo che Tom Bathurst ha concluso che «c'è un ragionevole dubbio sulla colpevolezza di Kathleen Folbigg per ciascuno di questi crimini», ha riferito Michael Daley.
Nel 2020, un team di scienziati, coordinato dall'immunologa spagnola Carola García de Vinuesa e guidato dal danese Michael Toft Overgaard, ha concluso che la morte dei figli di Folbigg potrebbe avere cause genetiche.
Lo studio, pubblicato sulla rivista specializzata della European Heart Association, ha collegato una mutazione genetica riscontrata in Sarah e Laura con una maggiore probabilità di morte cardiaca improvvisa. Inoltre, l'indagine, condotta da un team internazionale di 27 scienziati, ha scoperto che i bambini riportavano rare varianti di un gene che, secondo altri studi, può causare la morte dei topi a causa di crisi epilettiche.