Paga il portiere per vedere i filmati delle telecamere dell'ascensore a Padova: così ha scoperto che il marito la tradiva

La donna ha pagato 2mila euro, il portiere ora rischia il posto

Paga il portiere per vedere i filmati delle telecamere dell'ascensore a Padova: così ha scoperto che il marito la tradiva
Paga il portiere per vedere i filmati delle telecamere dell'ascensore a Padova: così ha scoperto che il marito la tradiva
di Nicola Munaro
Giovedì 8 Febbraio 2024, 08:36 - Ultimo agg. 10 Febbraio, 08:11
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PADOVA - Chiuso il portone di un palazzo, all'interno c'è il mondo con tutte le sue storie. A volte irreali, a volte molto più simili alla sceneggiatura di un film, ma una costante che gli amministratori di condominio si trovano a fronteggiare ogni giorno. «Questa mattina - raccontava ieri l'avvocato Giulia Parisi, amministratrice di condominio - mi sono arrivate decine di mail per denunciare cose che non sono state fatte, anche di alberi che, nel giardino di un condominio, non sono stati tagliati». Regolare diatriba tra inquilino e amministratore? In parte, perché a firmare quelle lettere di protesta (e minacciare denunce penali) è un residente che è indietro con la propria quota per 14mila euro, sul quale pende un'ingiunzione di pagamento. «Il senso di tutto questo - chiude la professionista - è ostacolare il lavoro dell'amministratore».

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LA MAZZETTA E IL TRADIMENTO

Ma i fascicoli in mano agli amministratori (e agli avvocati) raccontano spaccati di vita comune. Capita così che pochi mesi fa in uno dei condomini del centro, una donna sia arrivata a pagare una mazzetta al portiere del palazzo, circa 2 mila euro, per convincerlo a consegnarle le riprese delle telecamere di sicurezza installate nell'ascensore. A spingerla il dubbio che l'ascensore fosse stato eletto dal marito ad alcova per gli incontri fugaci con la sua amante. Dubbi che la visione delle riprese hanno fugato, confermando i sospetti. Ma l'aver consegnato le immagini all'inquilina, ha messo nei guai il portiere che ora rischia il posto (non solo per questo fatto). «La videosorveglianza è uno dei temi più delicati - spiega Eleonora Tosato - È da lì che per noi arrivano le sanzioni principali.

Ci sono persone che montano telecamere e riprendono la strada, il giardino e gli appartamenti dei vicini. C'è chi l'ha fatto senza avvisare o senza passare in assemblea e ottenere una delibera. In questo caso la sanzione la paghiamo noi».

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«CI TENIAMO LA LEGIONELLA»

Soldi, sempre lì alla fine si torna. Il non volere la propria quota (su una spesa complessiva da poco più di 2 mila euro da dividere tra 7 interni) è stato il motivo per il quale gli inquilini di un palazzo a Selvazzano avevano bocciato la proposta del loro amministratore di bonificare le condutture dello stabile dov'era stata trovata la legionella. I residenti erano arrivati a proporre anche la sottoscrizione di una lettera con la quale sollevare il professionista da ogni responsabilità futura con l'obiettivo di non fargli attivare la pulizia e i controlli successivi e continui sulle acque. Di fronte alla decisione del professionista di non accettare la lettera e rimettere il mandato, gli inquilini si erano visti costretti a non proseguire sulla loro strada e dare mandato all'amministratore di far partire la pulizia. Pagando ciascuno la propria quota. Ma nel bestiario che raccoglie le storie interne a ogni palazzo, anche gli ascensori e i cancelli elettronici bloccati perché non a norma, dal momento che l'assemblea si era rifiutata di pagare i lavori. «Quello che spesso solleva gli amministratori dalle responsabilità è l'incapienza dei conto corrente del palazzo - aggiunge Parisi - Cioè poter dimostrare che gli interventi non sono stati fatti a causa della mancanza di soldi, quelli che i condomini dovrebbero pagare entro la scadenza».

LA TRAGEDIA

Il teatro di tutto, sempre le assemblee di condominio. Le stesse nelle quali è capitato anche che la discussione pero sostituire una lampadina fosse così animata da far venire l'infarto a un inquilino. Poi morto una volta arrivato in ospedale. Un caso che non è rimasto nemmeno isolato. 

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