Makka Sualev, i diari della 19enne che ha ucciso il padre per difendere la madre: «Chi troverà questo scritto capirà, o io sarò morta o sarà morto lui»

Makka Sualev, i diari della 19enne che ha ucciso il padre per difendere la madre: «Chi troverà questo scritto capirà, o io sarò morta o sarà morto lui»
Mercoledì 6 Marzo 2024, 10:54 - Ultimo agg. 16:43
3 Minuti di Lettura

Sfogava i suoi pensieri su un diario dove raccontava di quel padre violento che maltrattava lei e la madre. Così Makka, la ragazza diciottenne che venerdì scorso nell'abitazione di famiglia di Nizza Monferrato, nell'Astigiano, ha ucciso il padre Akhyad Sulaev per difendere la madre dopo l'ennesima lite domestica, scriveva poco prima del litigio fatale. Quattro pagine sequestrate dai carabinieri durante la perquisizione nella casa di via San Giovanni e riportate da La Stampa. Makka è ora indagata per omicidio volontario aggravato del padre.

I diari

 «Spero che tutti gli uomini simili brucino all'inferno», scriveva Makka. «Non avrei mai neanche immaginato di portare via la vita ad una persona, ma preferisco portarla via a quel cogl.. prima che lui porti via l'unica ragione della mia vita, cioè mia madre». «Chi troverà questo scritto capirà, o io sarò morta, o sarà morto lui». «Ho paura che i miei fratelli maschi copino il comportamento di mio padre». E ancora: «Non avevo mai osato affrontare mio padre, ne oppormi a lui - scrive ancora la ragazza - Ma i maltrattamenti duravano da tempo, perché fanno parte della sua cultura, del modo di intendere i rapporti con le donne».

E continua: «A volte prende mia madre la trascina di fronte ai miei fratelli maschi e insegna loro come si tratta una donna». «Quando la vostra moglie vi risponderà o si comporterà male dovrete prenderla così, come fa papà».

 

La lite fatale

Akhyad Sulaev, cambiava spesso lavoro. L'ultimo, nel ristorante dove lavorava come lavapiatti glielo aveva trovato la moglie. Ma si era licenziato anche lì, e così, di fronte ai rimproveri di Makka, è iniziato il litigio. «Quando vengo a casa ti uccido, come ti permetti», gli avrebbe scritto il padre in un messaggio. Erano le 18 di venerdì. Le violenze sono iniziate poco dopo. Prima l’uomo si è accanito sulla moglie. Poi, quando la figlia si è intromessa per proteggerla, se l’è presa anche con lei. L’ha rincorsa fino nella sua camera e l’ha presa a pugni. Solo quando ha ricominciato a picchiare la madre, Makka ha deciso di agire. Dal cassetto della cucina ha estratto un coltello colpendolo prima all’addome e poi alla schiena. A dare l'allarme, chiamando i carabinieri, è stata una donna estranea alla famiglia, un'amica, che era impegnata a seguire i fratelli più piccoli per i compiti scolastici.

© RIPRODUZIONE RISERVATA