Incidente Mestre, cosa è successo: il guardrail fatiscente, le batterie elettriche, il malore dell'autista. Tutte le ipotesi

Incidente Mestre, cosa è successo: il guardrail, le batterie elettriche, il malore dell'autista. Tutte le ipotesi
Incidente Mestre, cosa è successo: il guardrail, le batterie elettriche, il malore dell'autista. Tutte le ipotesi
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 17:31 - Ultimo agg. 22:56
4 Minuti di Lettura

Autobus precipitato da un cavalcavia a Mestre, cosa è successo? Le ipotesi al vaglio della magistratura veneziana sono due: una manovra azzardata, con l'affiancamento a un altro bus e un guardrail vecchio; oppure, sommato a questo, un malore dell'autista che non è riuscito a controllare il mezzo, poi precipitato.

Incidente Mestre, il guard rail fatiscente e da cambiare: cosa è successo davvero

Le vittime accertate sono 21, mentre i feriti (molti dei quali in gravi condizioni) sono 15.

Numerose vittime sono ancora senza nome e servirà il test del Dna per identificarle.

Indagine contro ignoti

La Procura della repubblica di Venezia ha aperto un fascicolo per ora contro ignoti, con l'ipotesi di reato di omicidio stradale plurimo. Il Procuratore capo Bruno Cherchi ha precisato che sono stati posti sotto sequestro il guardrail, la zona di caduta del bus e la carcassa del mezzo, con la "scatola nera" «che sarà esaminata - ha rilevato - solo quando si saprà che non è un'operazione irripetibile».

Il video della caduta del bus

Sembra comunque da escludere un urto o una manovra per evitare un mezzo che tagliava la strada. Nel pomeriggio è stato diffuso un video tratto dalle telecamere di sicurezza della «Smart control room» del Comune di Venezia. Si vede l'autobus scendere la rampa del cavalcavia, quindi affiancare un altro bus che indica con la freccia di svoltare a sinistra, "sparire" alla vista ma poi si nota che piega verso destra e cade dal bordo della carreggiata. L'altro bus accende le luci dei freni e le quattro frecce di emergenza.

La "strisciata" di 50 metri contro il guardrail

Il Procuratore di Venezia ha escluso il "contatto" con altri mezzi: «La dinamica - ha riferito - ha visto il bus toccare e scivolare lungo il guardrail per un cinquantina di metri, e infine, con un'ulteriore spinta a destra, precipitare al suolo. Non ci sono segni di frenata, né contatti con altri mezzi. Non si è verificato alcun incendio, né c'è stata una fuga di gas delle batterie a litio, che hanno provocato fuoco e fumo». Anzi, proprio l'altro bus ha chiamato i soccorsi, e l'autista ha anche lanciato un suo estintore verso il mezzo precipitato.

Le batterie elettriche

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini esclude un «problema di guardrail», e ha puntato il dito sulle batterie elettriche del bus, che «prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione e in un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico uno spunto di riflessione è il caso di farlo».

Il malore dell'autista

L'attenzione degli investigatori si accentrerà dunque su un eventuale malore dell'autista del bus, Alberto Rizzotto, per cui verrà disposta l'autopsia, assieme all'esame del suo cellulare «e di quanto possa permettere di dare certezze su quanto è accaduto», ha aggiunto Cherchi. Quanto alle condizioni dell'autista il direttore operativo della compagnia La Linea assicura che «stava guidando da tre ore e mezzo, peraltro non continuative» e che «non era certo stanco, non lavorava dal giorno prima, quindi aveva goduto abbondantemente delle ore di riposo previste».

© RIPRODUZIONE RISERVATA