Gardaland, manager chiama «principessa» un collega gay davanti ai clienti: licenziato in tronco

Il Tribunale civile di Verona ha rigettato il ricorso dell'ormai ex dipendente: la rescissione del contratto per giusta causa è legittima

Gardaland, manager chiamava «principessa» un collega gay davanti ai clienti: licenziato in tronco
Gardaland, manager chiamava «principessa» un collega gay davanti ai clienti: licenziato in tronco
Giovedì 5 Ottobre 2023, 19:18 - Ultimo agg. 6 Ottobre, 20:15
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Licenziato per aver preso in giro un collega omosessuale. Accade a Gardaland, il noto parco divertimenti in provincia di Verona, dove un manager ha perso il lavoro per aver chiamato «principessa» un cassiere del ristorante dove entrambi lavoravano. Il Tribunale civile di Verona ha rigettato il ricorso dell'ormai ex dipendente: la rescissione del contratto per giusta causa è legittima. «Un'offesa alla dignità personale e all’orientamento sessuale», ha spiegato la giudice Paola Vacca. 

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Gardaland, manager licenziato per insulti omofobi

Il restaurant-manager avrebbe usato toni derisori e di scherno nei confronti del cassiere in più di una circostanza, anche davanti a colleghi e clienti. Una volta gli ha detto: «Tieni i soldi, principessa...».

Dopo l'ennesima presa in giro, il dipendente si è recato dai superiori a denunciare il tutto: i dirigenti del parco hanno così provveduto a spostare in un altro ristorante il cassiere e a licenziare in tronco il manager.

La sentenza

Il Tribunale, oltre a confermare la decisione dei vertici di Gardaland, ha condannato un altro cameriere dello stesso ristorante a due anni di reclusione con la condizionale per falsa testimonianza. Aveva negato, infatti, di aver mai assistito a fatti discriminatori nei confronti del collega omosessuale. Episodi invece confermati da altri dipendenti che hanno anche sostenuto di avere sentito il manager indirizzare insulti omofobi al dipendente quando già su di lui pendeva una condanna del tribunale.

Il racconto del dipendente gay discriminato

Questo il racconto della vittima di insulti omofobi davanti ai giudici, come riportato dal Corriere: «Io ero alla cassa, era inizio servizio, la gente stava entrando in quel momento. Mentre stavo alla cassa, arriva E. (il cameriere appena condannato per falsa testimonianza, ndr) che mi portava gli scontrini con i soldi, io dovevo dare il resto delle bevande extra e mi dice allungandomi uno scontrino coi soldi “tieni principessa”...Io mi giro di istinto a guardarlo e vedo che c’è il manager che guardando E. muove le mani in modo femminile per prendermi in giro, facendo una risatina e ripetendo la parola “principessa” per poi girarsi verso di me dicendomi “vai avanti a fare il tuo lavoro, muoviti”. Tutto questo davanti ai clienti che stavano entrando e che avevano assistito alla scena». 

Comportamenti a fronte dei quali la direzione di Gardaland, anche in relazione ad altri episodi ritenuti non consoni nei confronti dei clienti, si è subito attivata per reprimere «tali gravi e intollerabili comportamenti discriminatori»: poi il licenziamento per gli «inammissibili atti di derisione» nei confronti del collega gay.

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