Donna incinta partorisce su un treno: il travaglio gestito dalla capotreno e da un'ostetrica al telefono

Una storia incredibile quella avvenuta a bordo di un Frecciabianca di Trenitalia

Trenitalia, donna incinta deve partorire su un treno: infermiera a bordo gestisce il travaglio in videochiamata con una collega
Trenitalia, donna incinta deve partorire su un treno: infermiera a bordo gestisce il travaglio in videochiamata con una collega
Martedì 4 Luglio 2023, 18:43 - Ultimo agg. 6 Luglio, 08:44
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«Ciao Daniela, sono su un treno e c’è una donna in travaglio, mi aiuti a farla partorire?», è iniziata più o meno così la telefonata che ieri - martedì 3 luglio - ha contribuito a far nascere una bambina sul Frecciabianca 8606 di Trenitalia, treno partito da Roma in direzione Torino. La conversazione via telefono è avvenuta quando il treno era giunto alla stazione di Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria. Una fermata non prevista dal tragitto, ma necessaria per motivi di emergenza. 

A un capo del telefono c'era Isabella Carnero, operatrice sanitaria dell’Ospedale di Pisa, in viaggio verso il capoluogo piemontese per andare a trovare la mamma. Dall’altra parte della cornetta rispondeva Daniela Sanfilippo, sua collega ostetrica, che ieri era di riposo. A monitorare la situazione, decisamente fuori dall'ordinario, c'erano la capotreno Loredana Ferreri e il caposervizio Andrea Luschi, tra i primi a rendersi conto di quanto stava per accadere. 

Il racconto

La capotreno Ferreri viene avvertita quando il treno ha da poco superato la stazione di Genova.

Il messaggio non lascia spazio a equivoci: una passeggera di origini straniere, in avanzato stato di gravidanza, ha appena iniziato il travaglio. Si decide di deviare il treno verso Arquata Scrivia, la fermata più vicina, e subito scatta la ricerca di un medico a bordo (o personale sanitario che fosse) in grado di gestire la situazione.

La scelta ricade su Isabella Carnero. Poi segue la telefonata alla collega la formazione di un'improvvisata - ma comunque efficace - équipe medica in grado di assistere, nel migliore dei modi possibile, la signora durante il parto. 

«La prima cosa che ho pensato, quando ho risposto alla chiamata, è stata a uno scherzo – ha raccontato l’ostetrica Daniela Sanfilippo contattata da FSNews.it – poi quando ho capito che era tutto vero mi sono resa conto che la soluzione della videochiamata, proposta dai dipendenti di Trenitalia, fosse la scelta migliore».

Il caposervizio Luschi si improvvisa cameramen e si mette a gestire l'inquadratura della scena, con il delicatissimo compito di consentire all'ostetrica Sanfilippo di dirigere da casa le operazioni dell'infermiera presente sul posto, n quel vagone trasformato di punto in bianco in una sala parto. La capotreno Ferrari si assume invece il compito di supportare emotivamente (e fattivamente) la madre.

Lieto fine

Alla fine, tutto è andato per il verso giusto. La bambina è nata, intorno alle ore 12, in appena 40 minuti di travaglio. Insieme alla mamma è stata trasportata all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure, dai soccorritori della Croce Verde, saliti sul treno subito dopo il parto. Il convoglio è giunto a Torino trenta minuti dopo l’orario previsto. Un ritardo di cui nessuno si è lamentato. 

Le parole dei protagonisti

«Il personale di Trenitalia è stato perfetto, ha collaborato in ogni manovra, così come i viaggiatori – ha raccontato l'infermiera Carnero – la mamma si è sentita protetta mentre stava dando alla luce la sua seconda figlia. Ho capito, inoltre, che tutte le stelle si erano allineate quando, chiedendo degli asciugamani, una viaggiatrice di 86 anni ha aperto la sua valigia e me li ha dati. Erano profumati, puliti e perfino stirati. Una roba di altri tempi».

L’emozione è stata indescrivibile, per tutti, non soltanto per la mamma. «Si è trattato di una giornata di lavoro davvero particolare, senza precedenti – ha raccontato il capotreno Loredana Ferreri – Sono felice di aver contribuito a questo bel momento. Lavoro in Trenitalia dal ’95: penso che questo resterà il giorno più adrenalinico e bello della mia carriera professionale».

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