La casa, un trilocale con giardino, si trova a Spinaceto a circa 15 minuti dall'ospedale Santa Lucia, dove Chiara è ricoverata da mesi per seguire un programma di recupero. «Santoro è stato l'unico ad aver accolto il mio appello - racconta Danielle - Da quanto Chiara è stata ridotta così ho perso casa e lavoro per accudirla e vivo a casa di amici, a quasi 3 ore di viaggio all'andata e tre ore al ritorno con i mezzi pubblici che faccio ogni giorno».
Danielle deve risolvere e affrontare tutti i suoi problemi da sola, e sopravvive con un'indennità di 300 euro al mese, ed era alla ricerca di un alloggio a Roma Sud, preferibilmente accessibile con la sedia a rotelle, in modo da poter portare Chiara a casa di tanto in tanto.
Il minisindaco Santoro si era da subito interessato alla storia di Chiara e aveva individuato un appartamento di proprietà comunale, ma nella disponibilità del Municipio. «Santoro è stato l'unico esponente delle istituzioni - spiega Danielle - che ha fatto seguire i fatti alle parole, oltre ad essere venuto a trovare mia figlia in clinica. Questa sarà la casa di Chiara».