Non sarebbero «serpenti Bulgari» i gioielli con orologio incastonato, che Marta Minozzi Brivio Sforza, nobildonna milanese, cedette a 200mila euro al commerciante Albert Hamadani il 2 luglio 2019. Ora questa vicenda si trascina nelle aule giudiziarie tra Milano e Roma dove i monili sono stati posti sotto sequestro, come racconta il quotidiano Il Giorno, e dalla denuncia di Hamadani è nato un procedimento a carico della nobildonna 68enne, seconda moglie del marchese Annibale Brivio Sforza, indagata ora per truffa.
Il fatto
Come ricostruito dal quotidiano, Hamadani acquistò i due preziosi e li rivendette per 300mila euro a un gioielliere di Monte Carlo. L'acquirente li rimandò indietro facendosi restituire i soldi, perché dalle sue indagini era risultato che i serpenti non erano stati prodotti negli anni '70 ma di fattura ben più recente. Marta Brivio Sforza, si rifiutò di restituire i soldi sostenendo che i gioielli erano autentici. Dalle perizie chieste da Hamadani nei laboratori di Roma di Bulgari era emerso che i monili, pur realizzati con materiali preziosi, non sono «una creazione originale Bulgari».
La maison, tra l'altro, avvertì, che la messa in commercio con il marchio Bulgari costituisce ®violazione della normativa civile e penale«.