Porto di Napoli, nave contro banchina al Molo Beverello e 44 feriti in ospedale: «Scaraventati a terra»

Paura al Molo napoletano a bordo della nave veloce Isola di Procida

Una delle persone ferite soccorse dal 118
Una delle persone ferite soccorse dal 118
di Giuseppe Crimaldi
Venerdì 19 Aprile 2024, 23:26 - Ultimo agg. 21 Aprile, 09:00
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C’è mancato poco perché al Molo Beverello, ieri mattina, il dramma non si trasformasse in tragedia. Nel compiere la manovra di attracco, la motonave veloce “Isola di Procida” ha violentemente impattato contro la banchina, all’altezza dell’ormeggio numero 9: lo scontro sul lato sinistro della poppa del natante ha provocato il ferimento di 44 dei 163 passeggeri che poco meno di un’ora prima si erano imbarcati alla volta di Napoli.

Un impatto tanto improvviso e violento da aver catapultato come molle le persone che iniziavano ad affollare i corridoi di uscita: a farne le spese cono stati soprattutto coloro che affollavano le scale che dal salone passeggeri conduce al pontile in coda alla nave. Fortunatamente tra i feriti non si sono registrati bambini. 

La disavventura dell’Isola di Procida e dei suoi crocieristi aveva avuto inizio alle 9,05 di ieri dal porto di Capri. Traversata senza particolari problemi, nonostante il mare forza tre, con onde che superavano anche il metro e raffiche di vento sostenuto.

Una volta imboccata la darsena del porto di Napoli, il solito fuggi-fuggi dei tanti che smaniano per uscire dal natante e, senza aspettare che vengano terminate le operazioni di attracco, si affollano ingolfando le vie di uscita.

All’improvviso, l’impatto. Nei locali interni dell’aliscafo (in realtà si tratta di una nave veloce varata 25 anni fa, lunga 71 metri) si scatena il panico: urla, imprecazioni, gente che piange e chiede soccorso. L’allarme alle autorità portuali e sanitarie viene immediatamente lanciato in contemporanea, sia dai marinai del natante che dagli ormeggiatori: i soccorsi scattano immediatamente e sul molo arrivano una decina di autoambulanze del 118 e la Guardia Costiera (alla quale ora sono affidate le indagini).

Dei 44 ricoverati in ospedale una decina sono turisti stranieri, otto dei quali americani. Nessuno versa in gravi condizioni, e l’unica persona ricoverata in codice rosso per un trauma cranico è stata già derubricata in codice giallo. Mobilitati dal direttore generale dell’Azienda sanitaria locale Napoli 1, Ciro Verdoliva - che ha diretto personalmente le operazioni recandosi sulla banchina del Beverello - i pronto soccorso di tutti gli ospedale cittadini: sei al Cardarelli, due al San Paolo, 13 all’Ospedale del Mare, cinque al Cto, tre al Fatebenefratelli, tre a Villa Betania e 12 al Pellegrini.

Sono tutti, secondo quanto si apprende, in codice verde o giallo. Un ferito era stato ricoverato in codice rosso all'Ospedale del Mare, ma le sue condizioni sono migliorate ed è passato in codice giallo. «Ero in cima alle scale, in prima fila davanti a tutti gli altri passeggeri, mentre la nave si avvicinava alla banchina per ormeggiare - racconta Salvatore - quando all’improvviso sono precipitato giù e mi sono ritrovato sul pianerottolo». racconta Salvatore, uno dei passeggeri feriti. Ancora scossa dalla brutta esperienza una turista italiana, originaria del nord Italia, che racconta ai cronisti: «Una botta fortissima, ho preso un colpo violento al volto, ho visto tante persone cadere a terra. Eravamo stati a Capri in vacanza in questi giorni, non avrei mai potuto immaginare questa conclusione del nostro viaggio». 

 

Archiviato il capitolo dei feriti, resta adesso da individuare le cause del mancato disastro. I dati del “voyage data recorder”, la scatola nera del mezzo, daranno sicuramente una mano all’autorità marittima delegata dalla Procura a stabilire se la causa dell’incidente sia stata determinata da un guasto tecnico, come ritiene la compagnia di navigazione, o un errore umano. Tra le possibili cause dell’incidente, però, potrebbe esserci anche un’improvvisa, imprevedibile raffica di vento o se la colpa sia di una forte raffica di vento. Sul posto si è anche recato l’ammiraglio Pietro Giuseppe Vella, direttore marittimo della Campania, che ha coordinato le attività di assistenza ai passeggeri e anche i primi accertamenti.

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La nave intanto resta ormeggiata al molo Beverello a disposizione della Guardia Costiera e del Registro navale italiano con le conseguenze dell’urto ben visibili: una grossa ammaccatura nel lato di poppa sinistro, al di sopra della linea di galleggiamento. L’incidente ha provocato anche conseguenze per la regolarità dei servizi di collegamento da e per Capri: lo stop all’imbarcazione danneggiata ha infatti comportato anche l’annullamento di alcune corse veloci per Capri, dove proprio ieri si sono conclusi i lavori del G7 dei ministri degli Esteri. Sull’episodio interviene il coordinatore dei marittimi Fit Cisl Campania, Enrico Stingone: «Quanto accaduto mette ancora una volta in risalto l’aspetto della sicurezza, che dev’essere legato alla formazione e ai controlli. Poi c’è il tema della tenuta delle unità navali che necessitano di maggiore e continua manutenzione».

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