«La Tempesta» di Livio Viano debutta al Castello Aragonese

L’autore festeggia anche i 50 anni trascorsi dall’esordio a Ischia

Un dettaglio della locandina dello spettacolo
Un dettaglio della locandina dello spettacolo
di Ciro Cenatiempo
Sabato 16 Settembre 2023, 10:55
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«Lontano lontano, sulla riva di un'isola sconosciuta, perennemente avvolta in nebbie che il sole trasformava in fluttuanti cortine dorate, c'erano un uomo anziano e la sua giovane, bella figlia. Fissavano il mare». Questo è l’incipit de «La Tempesta», lo spettacolo che il Teatro d’Aosta mette in scena domenica 17 settembre alle ore 19 nello straordinario contesto architettonico della Cattedrale dell’Assunta al Castello Aragonese di Ischia.

È la “prima” di un’azione teatrale liberamente ispirata a «La Tempesta» di William Shakespeare, con Amandine Delclos e Roberto Anglisani, per la regia di Livio Viano, drammaturgia di Alessandro Cappai, e musiche di Davide Napoleone.

L’appuntamento è ricco di significati, ed è lo stesso Livio Viano a svelarli. «Cinquanta anni fa, esattamente l’8 luglio del 1973 nella piazzetta di Ischia Ponte – ricorda Viano - debuttavo giovanissimo, dopo la prima nel teatro romano di Pompei, con il mio primo spettacolo teatrale sull’isola d’Ischia. Lo spettacolo era lo “Pseudolo” di Plauto con l’interpretazione di un grande attore di allora, Tino Buazzelli. Per festeggiare l’avvenimento, dopo 50 anni d’amore e di passione per  l’isola presento il mio nuovo progetto teatrale, la messa in scena della Tempesta di Shakespeare.

E all’isola d’Ischia dedico questa prima del mio nuovo spettacolo teatrale, con un grande grazie al Castello Aragonese che in questi ultimi 12 anni mi ha permesso e dato la possibilità di raggiungere quest’importante traguardo».

 

Miranda e Prospero, padre e figlia. Un uomo di una generazione precedente e una giovane donna pronta a vivere il suo tempo. Naufraghi e partenti. Passato e futuro. Due personaggi possono cucirsi addosso un sogno, come un mantello su misura. Seguire la trama della Tempesta lungo il solo dialogo tra Miranda e Prospero è l'occasione per Livio Viano di riprendere il filo di un discorso e del suo teatro. «Un attore d'esperienza può passare i suoi incantesimi a un'attrice che muove i primi passi. Ma nello scambio, così come nella relazione della Tempesta, l'isola è punto di approdo e ripartenza. Così nello scambio dei loro prodigi, dei sogni, delle vendette e dei punti vista che possono cambiare, proprio come le rotte, questo spettacolo diventa un nuovo racconto, un racconto in più per il repertorio del Teatro d'Aosta».

Il mantello magico è il mare che solleva e affonda le parole di Amandine Delclos e Roberto Anglisani. Anni di teatro, di racconti e di personaggi che si scambiano con lo stupore e la fascinazione di chi sfoglia le prime pagine dei suoi libri. Prospero e Miranda riprende la poetica dell'incontro che ha sempre animato i lavori di Livio Viano. E questa volta l'incontro si arricchisce del tempo e col tempo che passa. «Perché il grande gioco può proseguire nelle pieghe di una stoffa, nelle pieghe di un sipario, nelle pieghe di un mare».

Questa tempesta è l'accadimento che segna, proprio come nella sua versione originale, l'inizio di un nuovo viaggio. E i venti soffiano, le storie galleggiano grazie a uno degli attori più importanti del teatro italiano di narrazione e una giovane promessa che si esprime con un talento caleidoscopico fatto di canti, danze e disegni. E proprio come nella tempesta, la storia è l'occasione per aprire le porte sui mondi: così il sapore del mare arriva anche attraverso le musiche originali di una festa, di un sogno, di un viaggio.

La pièce è organizzata in collaborazione con gli «Amici di Gabriele Mattera» e il patrocinio dell’assessorato alla Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta.

Info: prenotazioni@amicidigabrielemattera.com

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