«Stop War!»: l’atteso “Mimmo Rock” torna vigoroso all’ex Base Nato

Vestito Army & Punk è il più iconico party napoletano dell’anno

L’atteso “Mimmo Rock” torna vigoroso all’ex Base Nato
L’atteso “Mimmo Rock” torna vigoroso all’ex Base Nato
di Salvio Parisi
Domenica 1 Ottobre 2023, 12:07 - Ultimo agg. 15:40
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Oltre quattro anni d’attesa e ieri sera è tornato in forma più che mai l’appuntamento più cult del decennio e il più ambito dai rock lover di Napoli (e non solo).

Di certo il «Mimmo Rock» non è solo il birthday party dell’omonimo imprenditore partenopeo, ma una vera e iconica celebrazione della musica: new wave, heavy metal, hard, drum’n bass, electro dark, techno e r&b. In una parola “rock” e rigorosamente live.

Nel corso degli anni ha ospitato le session di grandi cover band (quelle official): Queen, Kiss, Coldplay, Pink Floyd e altri. Questa è stata la volta dei Depeche Mode e le loro più mitiche tracks sono state suonate dal vivo sul palco centrale dell’arena ex Base Nato di Bagnoli dai DeMode (…manco a dirlo), una formazione di musicisti e performer decisamente all’altezza dell’originale.

 

Ma proviamo a raccontare dall’inizio l’evento, anzi l’eventone.

Da Anna Paola Manfredonia consorte (alias Dottoressa Smile) ai figli Salvo e in particolare Raffaella, vulcanica ideatrice e supervisor di ogni step dell’evento, la famiglia di Mister Rock si allarga per l’occasione a un vero esercito di professionisti: allestitori, impiantisti, tecnici di suono e video, performer e ballerini, costumisti, trucco & parrucco, bartender, cuochi, service e security.

Fila d’ingesso in lista e subito il laser tunnel, creato da mago degli effetti di tutto lo spettacolo Luca Toscano, che sin dalle prime edizioni a Marechiaro accoglie gli ospiti verso lo show. 

Si parte da un preciso codice di look: Army vs Punk, tra military e anarco-pop, ovvero “stop war: freedom of choice” come provocazione, messaggio e monito contro ogni guerra e sistema.

Il re degli effetti speciali, “segretario di stato maggiore”, Luca Toscano ceo di ARTECHFX ha acceso uno spettacolo unico. Magistrale il video mapping che Sossio Pezzella ha fatto realizzare dalla sua ARTLED.

L’imponente  piazza è stata completamente videomappata in 3D e lo spettacolo e’ stato una vera “bomba”.

Photo opportunity: ovvero il corner per i primi scatti coi piantoni e i defender vestiti in mimetico di tutto punto: gruppi, coppie e singoli in posa per poi entrare in campo. Posti di blocco e tende militari per make-up, body painting (anche uv), gadget, piercing o tattoo e a seguire un vero campo minato invaso di “bombe” a sorpresa (assolutamente innocue).

Personal Jesus, People are People, Never Let Me Down Again, Just Can’t Get Enough, Master & Servant, Everything Counts e l’ultima fatica dei Depeche Ghosts Again: oltre un’ora di grande rock made in Britain perfettamente riproposto per aprire la festa.

Calano buio e silenzio, parte Another Brick In The Wall dei Pink Floyd: un videomapping realizzato da Sossio Pezzella alias Artled disegna sul palazzone uno squarcio dello stesso, mentre avanza una marcia di soldati in jeep, coreografati da Danilo De Marchi aka Mart Dance, che improvvisamente si svestono e si trasformano in punk anarchici sulle note rivoluzionarie di We Will Rock You dei Queen. 

È lo scenico ingresso sul palco per il festeggiato e il music maître Marco Piccolo, che raccogliendo l’eredità di Alfonso Russo, l’indimenticato dj di questo evento sin dal 2009, ha iniziato a somministrare dalla consolle on stage tre ore di pietre miliari della migliore musica da ballare negli ultimi quarant’anni: da Bon Jovi, i Red Hot, i Van Halen, gli Europe o i Dire Straits, ai Rolling, i Led Zeppelin, i Guns ‘n Roses, gli Oasis, dai Planet Funk, i Queen e Frankie Goes To Hollywood ai Coldplay e i Maneskin.

Un grande corner birra per citare l’October Fest e venti metri di free bar diretti da Luca Fanti, ma il trionfo del palato per i più golosi s’è consumato nella food court lì accanto con le delizie di Fresco, Golocius, Nennella (e l’edizione camouflage della pasta&patate), Concettina ai Tre Santi e le graffe di Pasqualino.

In più di mille alla volta dell'una di notte hanno applaudito il laser show e cantato in coro per i saluti ai 60 di Mimmo, anzi i suoi primi “720 mesi” come ha preferito declamare.

Impossibile ricordare e nominare solo alcuni degli ospiti: più esaustiva e divertente una surfata tra le tante foto allegate o nell’infinità di selfie, snapshot, reel e stories su ogni social per tutta la notte e almeno le prossime ventiquattr’ore.

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