Capri, animali fantastici da giungla in Villa San Michele

Apre la stagione artistica sull'isola azzurra

villa San Michele a Capri
villa San Michele a Capri
di Giovanni Chianelli
Giovedì 28 Marzo 2024, 06:47 - Ultimo agg. 06:50
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Una giungla a Capri. Precisamente a villa San Michele, dove una serie di opere danno vita al diorama di una foresta, la riproduzione in scala di un habitat selvaggio nell’isola invasa dai turisti di tutto il mondo.

È «Dioranimalia», la mostra che inaugura la nuova stagione culturale dell’ex dimora di Axel Munthe, diretta dalla soprintendente Kristina Kappelin, che nei prossimi mesi offrirà un programma di esposizioni ma anche di presentazioni di libri, concerti e proiezioni di film.


La mostra è aperta dal 30 marzo al 7 giugno e la animano i lavori dei fratelli Campana, dal Brasile; si chiamano Umberto e Fernando (quest’ultimo è da poco scomparso). E poi gli innesti e i complementi d’arredo ideati da un designer italiano, Andrea Anastasio, da tempo attivo in India. La cura dell’evento è affidata ad Arianna Rosica e Gianluca Riccio: «Per due motivi abbiamo chiesto agli artisti di lavorare sulla natura: il primo è l’omaggio alla giungla che sta sempre più scomparendo.

E poi un habitat selvaggio è lo spazio in cui il visitatore può sognare».

La mostra è allestita nel padiglione Olivetum, di recente costruzione, tra colonne e busti scolpiti con gusto neoclassico. Il padiglione si apre sul magnifico giardino di villa San Michele con cui i lavori che richiamano la natura costruiscono, secondo i curatori, una relazione. «Ci aiuta, in questi intenti, la lettura che gli autori hanno dato alle opere: animali inesistenti, ibridi tra uomo e bestie, fantasmagorie che prendono concretezza», spiegano i curatori.

Le sculture dello studio Campana, infatti, rappresentano un bestiario fantastico composto da creature impossibili, animali a due teste, corpi di felini con teste di bambole dal volto umano: «I Campana da tempo lavorano con oggetti in disuso. Tra i loro materiali preferiti ci sono i vecchi giocattoli, così possono conferire vari sensi ai loro lavori, dal riciclo alla nuova vita degli oggetti dimenticati ai ricordi di infanzia», dicono ancora Rosica e Riccio.

Tra i vari pezzi esposti si riconosce una dedica all’isola: è una rivisitazione della lucertola azzurra simbolo di Capri che diventa un coccodrillo su cui sono state applicati dei volti di idoli. A completare la sezione dei Campana c’è un grande arazzo che raffigura gli abitanti di un universo animato dalla presenza di chimere mostruose.

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Gli interventi di Anastasio intendono dare vita a un nuovo ordine compositivo in cui la figura animale sembra aver preso il posto dell’immagine umana. È così in un bassorilievo dove un cervo si confonde con una persona, nella scultura «scomposta» di una lepre che calza un berretto: «La mia ricerca vuole formare uno spazio della meraviglia che, come un dispositivo capace di mettere in scena il rapporto tra uomo e animale, indaga il confine che riunisce e separa natura e artificio», spiega Anastasio.

Si è richiamato a una tradizione secolare per comporre gli ornamenti e le decorazioni del padiglione: «I palazzi pubblici, quelli nobiliari e anche le residenze più modeste sono stati per secoli abbelliti da pannelli che riproducevano espressioni della natura: vendemmia, raccolte del grano, battute di caccia, bouquet di fiori e le stagioni». L’esposizione si combina all’inaugurazione del Billy’s Bar, un bistrot dalla vista mozzafiato ispirato allo stile di Munthe.

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