Licenziamenti sotto all'albero all'Eav, è polemica sui social

Napoli - Treno EAV 501b
Napoli - Treno EAV 501b
di Eduardo Improta
Venerdì 29 Dicembre 2017, 16:00
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La notizia dei licenziamenti di 12 lavoratori dell’azienda regionale dei trasporti EAV che secondo alcuni doveva passare inosservato, indenne, sottile e silenzioso. E invece si è scatenata una bufera e ha innescato il dibattito, polemico, che ora si è spostato sui social. Il presidente dell’holding regionale di mobilità Umberto De Gregorio non ci sta con le dichiarazioni del sindacalista di lungo corso, della CGIL, Michele Gravano che l’accusa di aver fatto un grave errore diffondere la notizia sui licenziamenti per motivi disciplinari, definendola una inutile spettacolarizzazione, una messa alla gogna che si poteva evitare.

«Non concordo – commenta Umberto De Gregorio - per i seguenti motivi: non ho messo alla gogna nessuno, non avendo mai fatto i nomi degli interessati e non dando alcun elemento per risalire agli interessati; noi comunichiamo tutto quello che facciamo, quello che riteniamo utile che i cittadini sappiano. Perché non dovremmo comunicare questa cosa? Perché dovremmo nasconderla?  La comunicazione – continua il presidente - è fatta proprio per dare evidenza di un rigore necessario nei controlli e che sino a ieri mancava. Perché chi lavora seriamente non ha nulla da temere, mentre chi finge di lavorare è giusto che si preoccupi. Sono convinto – conclude De Gregorio - che EAV sia un’azienda dove si lavora con serietà ed impegno. Credo che ci siano poche aziende nel settore pubblico in Campania come EAV. Francamente, sono dell’opinione che queste operazioni di rigore andrebbero fatte anche altrove, e pubblicizzate».

La risposta a De Gregorio di Gravano non si è fatta attendere molte e sul stesso social ha confermato quanto detto pubblicamente, anzi con più convinzione: «La tendenza è quella di spettacolizzare a fini propagandistici anche quella che è secondo lei normale prassi aziendale che è lavoro che normalmente avviene in tutte le aziende private e pubbliche e solo all'Eav assumono il contorno del catartico! Credo che sia pagato per gestire una azienda pubblica senza rivestirla della funzione missionaria di salvare il mondo! Suvvia abbia la dimensione delle questioni: se le questioni sono come lei le descrive non c' e' niente di eroico e di eccezionale a quanto fanno tanti manager che gestiscono imprese! Ma come lei sa come ho detto la sua visione ha il sapore dell'autorità riso e lontano dalle indicazioni della settimana sociale dei cattolici! Tenga bene in mente queste indicazioni" lavoro, dignitoso creativo solidale e partecipato! Se è cattolico rifletta bene e le ripeta spesso e vedrà che ne troverà giovamento Lei, i lavoratori e l'azienda che è stato chiamato a dirigere».

«La strada intrapresa dal presidente dell’Eav contro i truffatori che si assentano dal lavoro - dice il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli - pur non avendone diritto è quella giusta se si vuole dare all’azienda un futuro sicuro dopo l’enorme sforzo messo in piedi dalla Regione per sanare la situazione economica disastrosa creatasi con anni di mala gestione»

«Continueremo nei controlli - la risposta del manager - premiare chi lavora e censurare chi fa finta di lavorare. Vincere l’ipocrisia. A tutela dei lavoratori e degli utenti. Non ci ferma nessuno».