La denuncia di Confesercenti alla Bmt: «Ci sono troppi abusivi nel nostro settore»

Servono nuove regole di livello europeo

La bmt alla Mostra d'Oltremare
La bmt alla Mostra d'Oltremare
Giovedì 14 Marzo 2024, 20:53 - Ultimo agg. 21:00
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Il turismo a Napoli è una risorsa di grande importanza per l'economia cittadina, ma le sacche di illegalità in questo segmento vitale per il commercio danneggia l'intero sistema. E da Confesercenti Campania - dal presidente Vincenzo Schiavo che è anche Vicepresidente Confesercenti Nazionale con delega al Mezzogiorno - alla Bmt, Borsa mediterranea del turismo in corso a Napoli, arriva un appello per «combattere le illegalità».

Una pratica diffusa nel settore : «Inutile nascondere - spiega Schiavio - che nella nostra regione e nel nostro Paese esistono delle criticità che vanno affrontate con mezzi adeguati e con le stesse regole che vigono in Europa. La battaglia prioritaria di Confesercenti Campania è sempre stata quella del rispetto del principio della legalità nella nostra economia e quindi anche nel comparto del turismo. L’illegalità ci danneggia fortemente, perché illegalità non significa solo evadere le tasse o non rispettare le regole, già di per sé gravissimo».

Per Confesercnti «sono illegali anche coloro che non hanno le stesse regole che abbiamo noi, realizzando una concorrenza sleale nella forma e nella sostanza». L'appello di Schiavio è rivolto alla politica che deve tutela gli imprenditori onesti.  

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«In Campania c’è un esercito di imprenditori capaci, che rispettano le regole, di un’altissima qualità imprenditoriale, che hanno però bisogno del supporto della politica, in modo da avere le medesime opportunità e lo stesso sostegno di altre regioni e nazioni.  Confesercenti Campania da sempre è pronta a fare la sua parte, ma al Governo, alla Regione e al Comune dico che non basta ascoltarci è necessario fare sistema con tutte le componenti per intervenire e trovare le soluzioni adeguate e immediate». Schiavio conclude con un esempio: «Per quanto ci riguarda noi dobbiamo informare i nostri rappresentanti politici su tutto quello che accade. Faccio un esempio: le nostre guide turistiche, per regolamento, devono essere laureate. In Europa però non funziona così e qualche volta ci ritroviamo con guide appena diplomate che fanno concorrenza sleale». 

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