Dialogo Manfredi-Schlein: «Alleanze, modello Napoli»

Dall’ex rettore stoccata a De Luca: «Io non litigo, penso a fare cose utili»

L’abbraccio tra Gaetano Manfredi e Elly Schlein
L’abbraccio tra Gaetano Manfredi e Elly Schlein
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 22 Aprile 2024, 00:09 - Ultimo agg. 19:00
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Nonostante in queste settimane i rapporti tra Pd e M5s siano alquanto freddi, l’obbiettivo rimane quello di tenere l’asse in tutte le amministrazioni. E l’esempio rimane il caso Napoli. «Su 27 comuni capoluogo al voto a giugno in 22 abbiamo fatto e stiamo definendo l’accordo con M5S. L’alternativa la stiamo continuando a costruire, e la migliore dimostrazione di come si può stare insieme con un progetto credibile l’ha data la vittoria di Manfredi a Napoli», rimarca, l’altra sera, la segretaria del Pd, Elly Schlein, a La Repubblica delle idee a Napoli. E poi, sempre dal palco, ringrazia pubblicamente «Manfredi per il prezioso lavoro che fa ogni giorno». Rapporto saldo, saldissimo, quello tra l’ex ministro e la segretaria che si tiene sempre aggiornata su quel che accade all’ombra del Vesuvio. Non solo in chiave alleanza Pd-M5s ma in generale. Anche l’altra sera se, prima dell’intervento, sindaco e segretaria si mettono in disparte a discutere vis a vis.

Molti gli argomenti da discutere. Non solo il prossimo voto alle Europee, il rapporto con i grillini ma anche le sfide future. A cominciare da una che sta molto a cuore al primo cittadino di Napoli: la presidenza nazionale dell’Anci su cui è necessario un asse importante con la leader dem. E se nelle scorse settimane il possibile avversario di Manfredi sembrava il sindaco di Torino Lo Russo, nelle ultime ore avanza l’ipotesi del collega di Milano Peppe Sala. Vedremo nelle prossime ore. Anche perché Manfredi, questione anche di carattere, riesce ad avere grandi capacità di relazionarsi con tutti.

Dagli esponenti di centrodestra («Con lui rapporti eccellenti», ha detto l’altro giorno il ministro Sangiuliano), passando per l’ex premier Prodi con cui si è visto l’altro giorno a pranzo. E poi il grande feeling politico con la Schlein che tiene a rimarcare in ogni occasione l’importanza del laboratorio Napoli. Non così, invece, il leader grillino Conte. Che sì elogia Gaetano Manfredi come suo ex ministro ma dell’asse dem-M5s a Napoli non evidenzia spesso.

Il sindaco 

«Io nella politica non litigo molto. Per me non funziona litigare, trovare un nemico, fare titoli dei media per essere sulla scena. Per me la politica è fatta per mettere insieme le persone e costruire cose utili che restano nel tempo», spiega non a caso il sindaco Manfredi rispondendo ieri mattina ad una domanda, sempre durante La Repubblica delle Idee, sul confronto continuo con il governatore De Luca.

E i due, è noto, hanno caratteri completamente opposti. Tanto è disposto ed incline al dialogo Manfredi, tanto lo è allo scontro, alla lotta politica che rimane il suo terreno ideale, De Luca.

E anche su questo, sul differente approccio sul caso dei fondi Fsc e con il ministro, si consumò uno scontro tra sindaco e governatore. Senza contare l’episodio dell’altro giorno: il governatore presenta ufficialmente ai giornalisti chiamati a palazzo Santa Lucia la gara di progettazione di Porta Est, ovvero un pezzo importante della città di Napoli, ma non invita il sindaco o alcun esponente di palazzo San Giacomo. Uno sgarbo a tutti gli efetti che proprio Manfredi ha evitato di invelenire ulteriormente il caso, tenendolo basso e defilato. Ma tant’è: il sindaco rimane fermo sui rapporto e sul dialogo istituzionali. Sempre.

«Il litigio non serve a niente, è un modo per manifestare idee da parte di persone che vogliono stare da sole, perché litigare non mette insieme e non produce le cose concrete che servono. Abbiamo bisogno - spiega sempre Manfredi - di una politica che litiga di meno e faccia più cose. Se i cittadini oggi non votano è perché pensano che il loro voto non cambierà la loro prospettiva di vita. Invece dobbiamo cambiare la politica costruendo una prospettiva per le persone e per fare questo bisogna litigare poco e fare di più Io così mi comporti ora e lo farò in futuro».

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Lo scontro 

Ovviamente non è che non ci siano critiche. «Dopo uno scontro e un dibattito si considera che i fondi del Pnrr stabilità per tre progetti sulle periferie di Napoli siano salvi. I tre cantieri sono stati aperti e lavorano, ma oggi posso dire che è stata una grande amarezza affrontare certi tagli, perché - analizza il sindaco - non capisco perché in un Paese dove chi deve erogare servizi e infrastrutture ai cittadini, come il Comune, alla fine è l’ente che viene meno difeso, più tagliato».

Per Manfredi «il Pnrr rappresenta per l’Italia ma anche per l’Europa una grande opportunità, è un evento storico, che deve far capire che anche nel futuro la parcellazione degli investimenti non serve più, ma serve sempre un grande piano di investimenti europei».

Il primo si riferisce ai tre interventi a Scampia, a San Giovanni a Teduccio sull’area di Taverna del Ferro e a Ponticelli. «Poi, quando il programma del Pnrr è stato cambiato, alla fine hanno pagato i Comuni, che sono il soggetto politico più debole, hanno meno voce. Però - conclude - abbiamo combattuto e abbiamo aperto i cantieri. Il definanziamento ancora non c'è stato, aspettiamo la formalizzazione del decreto».

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