Napoli. Codice antimafia. Cantone: «Rischi
e criticità ma va applicato»

Napoli. Codice antimafia. Cantone: «Rischi e criticità ma va applicato»
Venerdì 29 Settembre 2017, 18:55 - Ultimo agg. 19:38
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Per il presidente dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione, Raffaele Cantone, nella legge antimafia approvata dalla Camera «ci sono criticità e più rischi che vantaggi ma, adesso, va applicata». Cantone è intervenuto a Somma Vesuviana ( Napoli) alla Festa dei Giovani Democratici. «Da magistrato sono abituato - ha detto rispondendo alla domanda di un giornalista - ad esprimere le critiche prima, ma poi, una volta che una legge è stata approvata, ad applicarla».

«Questa legge - ha aggiunto il presidente dell'Anac - contiene norme molto utili sull'uso dei beni confiscati ed è un peccato che ci siano tante polemiche. Avevo affermato in precedenza che non aveva molto senso applicare le norme del codice antimafia alla corruzione, perché non sono né utili né opportune, né aggiungono qualcosa se non elementi critici nel sistema. Ma - ha concluso Cantone - una volta che una legge è stata approvata da parte di una istituzione è corretto.

Cantone ha poi detto: «Ho lanciato una indicazione, non ritenendo che sia la soluzione. Per i concorsi si potrebbe introdurre la figura di un commissario esterno nominato dal Ministero, tenendo presente un albo e alcune specializzazioni». «Credo che quella dell'Università - ha aggiunto Cantone - stia diventando una vera emergenza del Paese e l'università, come la maggior parte dei professioni, non lo merita. Inoltre c'è un altro problema che è quello delle risorse. Per esempio la concorrenza che si crea nell'accesso alle cattedre. Finisce per essere uno degli elementi che fa danno»

«Stiamo lavorando - ha detto ancora il presidente dell'Anac - per modificare il piano di prevenzione della corruzione anche per quanto riguarda l'università, prevedendo una serie di poteri specifici che riguardino il responsabile, che già c'è, affinché possa avere poteri di controllo». Infine, quanto alla vicenda del rettore dell'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, indagato per una nomina, Cantone ha detto: «credo che la sua vicenda sia molto diversa da quello che emerge a Firenze, anche i reati contestati sono diversi e credo che non sia neanche giusto mettere insieme le due cose».

Cantone, confessa che ha pensato a una possibile candidatura a sindaco di Napoli ma annuncia che alla scadenza alla sua nomina all'Autorità Anti Corruzione, nel aprile 2020, tornerà in magistratura. «Se domani fosse il 28 aprile 2020 le direi quello che voglio fare, tornare a fare il magistrato».
Secondo Raffaele Cantone, la scelta della politica «non permette di tornare indietro e non si può tentare, dopo un'esperienza politica, di prendere la borsa e andare di nuovo in tribunale». «Quanto alle voci di una mia candidatura a sindaco di Napoli, - ha ammesso Cantone - confesso che ogni tanto ci ho pensato, anche perché sarebbe un'esperienza eccezionale e affascinante: Napoli è piena di contraddizioni ma anche di cose belle». Quanto al giudizio sullo stato della città, per Cantone, « Napoli ha fatto dei passi in avanti sul piano dell'immagine. Se vogliamo dire che i problemi sono stati risolti, allora non credo. Un giudizio a 360 gradi è fatto di luci e ombre - ha concluso il presidente dell'Anac - nei quartieri periferici il livello di vita è rimasto uguale. Ma l'immagine di Napoli non è quello che Gomorra continua a trasmettere».
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