L'assessore Piscopo: cabina di regia su Bagnoli, mai istigato alla violenza

L'assessore Piscopo: cabina di regia su Bagnoli, mai istigato alla violenza
Lunedì 4 Aprile 2016, 18:38
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«La candidata sindaco evoca tensioni e problemi di ordine pubblico per la venuta del prossimo 6 aprile del capo del governo a Napoli e iscrive un assessore della giunta de Magistris tra i teorici di tale strategia. I drammi sociali e occupazionali, richiamati dalla candidata sindaco, come elementi di speculazione politica contro il governo, sono ben noti a questa giunta, che da cinque anni, lavora per dare risposta a tali problemi». Così in una nota l'assessore alle Politiche urbane del Comune di Napoli, Carmine Piscopo. «Anche per queste ragioni appaiono molto gravi le affermazione della Valente, secondo cui 'l'assessore Piscopo avrebbe partecipato ad una manifestazione di alcune organizzazioni movimentistiche di Bagnoli al fine di preparare per il giorno 6 una forte mobilitazione con l'obiettivo di paralizzare la cabina di regia e, fare da blocco», sottolinea.

«Decontestualizzare singole parole dall'intera frase pronunciata è esercizio dilettantesco per costruire ipotesi inesistenti! L'intervento - continua l'assessore - si è svolto nell'ambito di un'assemblea aperta a tutte le forze politiche nella quale si discuteva della legge cosiddetta «Sblocca Italia», verso cui l'amministrazione ha da sempre espresso forti critiche perché lesiva dei diritti costituzionalmente sanciti. L'intervento, pertanto, si è svolto su un terreno squisitamente politico e ha analizzato l'impegno dell'amministrazione sul fronte amministrativo giudiziario e i vari scenari che si aprivano nell'ipotesi di una partecipazione del Comune alla «cabina di regia» del prossimo 6 aprile. Parole che servivano a spiegare ai presenti la strategia politica dell'amministrazione comunale in una corretta dialettica democratica tra cittadini e governo della città e non certo a «istigare» alcuno.

«In tale ambito, in continuità e in coerenza con le posizioni da sempre espresse, l'amministrazione avrebbe ancora una volta manifestato il proprio dissenso, portando una posizione, largamente condivisa dalla città, di contrastare un disegno che commissaria l'Ente locale, esclude le collettività, crea una commistione pubblico-privata senza precedenti, che si presta a possibili inquinamenti. Nel corso dell'intervento, inoltre, si sottolineava quanto, drammaticamente, nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio, si facesse ricorso alla determinazione del Governo di procedere, come nel caso della Variante di Valico (leggi TAV) o dell'Expo, senza il Comune di Napoli», aggiunge. «È a tutto ciò che andava opposta un'attività politica, amministrativa e tecnico-giudiziaria, per inertizzare il disegno del governo che proprio in queste ore sta mostrando pericolose commistioni, di cui si dovrà accertare natura e profondità. Le istituzioni democratiche hanno il dovere di difendere, sempre, i diritti acquisiti e valori costituzionali», conclude.

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