Con professionalità, umanità, correttezza.
Come sottolineano in ricordi e aneddoti l'avvocato Domenico Ciruzzi, presidente del Premio Napoli, Enzo Cozzolino della Caritas di Napoli, il magistrato Gino Mastrominico, la lettera inviata dal magistrato Arcibalo Miller, l'ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino che mette a fuoco «il suo forte rapporto con la realtà e l'alto senso di prendersi la responsabilità anche di chi lavorava con lui che, oggi, è così difficile da ritrovare in politica o nelle istituzioni». E c'è commozione nei ricordi dell'ex presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Ermanno Corsi, quando racconta quel «rapporto professionale vissuto giorno dopo giorno con grande intensità». E quella che era nata come una commemorazione si trasforma in un'occasione di riflessione sulla professione dove a far da guida, di nuovo come un tempo, c'è Peppino. «Istituiamo un Premio o una Giornata di dibattito - propone Perillo a Lucarelli - in sua memoria». Perché da quei ricordi, mai sbiaditi, che hanno costruito la professionalità di tanti giornalisti e segnato le storie, non solo professionali, di intere generazioni di cronisti, non restino un semplice «ritorno al passato».