Napoli, apertura straordinaria all’Annunziata: torna visitabile il primo piano con la Sala delle colonne

I restauri hanno portato la sala alla originale bellezza

La Sala delle Colonne, aperta straordinariamente per l'occasione
La Sala delle Colonne, aperta straordinariamente per l'occasione
di Vincenzo Cimmino
Domenica 12 Novembre 2023, 15:55 - Ultimo agg. 15 Novembre, 14:33
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Il Complesso Monumentale dell’Annunziata torna al centro della vita culturale e turistica di Napoli. Il 18 novembre, grazie all’associazione Manallart, sarà possibile visitare l’Annunziata attraverso i suoi luoghi più significativi.

Per l’occasione e in via straordinaria saranno accessibili, al primo piano del complesso, aree restaurate che normalmente rimangono non visitabili. Come la Sala delle Colonne, restituita alla città nel 2015 dopo un lungo periodo di chiusura necessario per effettuare un restauro che l’ha riportata alla sua originaria bellezza, le tre farmacie seicentesche.

Uno dei temi che saranno affrontati durante la visita guidata sarà quello dell’abbandono. Il complesso, infatti, è celebre per conservare dagli inizi del XIV secolo la “ruota degli esposti”. La ruota era usata un tempo dalle madri per affidare i propri figli alle suore per diversi motivi. Uno di questi figli fu Vincenzo Gemito, celebre scultore, disegnatore e orafo napoletano nato nel 1852 e morto nel 1929.

L’Artista venne abbandonato dalla sua famiglia per ristrettezze economiche ad appena un giorno nella ruota degli esposti dell’Annunziata.

Nel cuore della notte, infatti, non era raro per le suore che gestivano la ruota sentire i vagiti di neonati abbandonati dalle madri per i più disparati motivi. A questi bimbi veniva dato, in riferimento alla ruota che li aveva accolti e grazie alla quale potevano vivere, il cognome Esposito o una delle sue variazioni, come Esposto, Degli Esposti, Degli Espositi e così via. La consuetudine di assegnare questo cognome ai trovatelli venne poi interrotta dall’allora re di Napoli Gioacchino Murat durante il decennio francese. Per Murat, infatti, quel cognome portava il peso dell’abbandono ed era mal visto dal resto della popolazione.

Il tour partirà fuori l’ingresso della basilica della Santissima Annunziata Maggiore alle ore 10:30, a guidarlo sarà Chiara Bolognino, archeologa e storica dell’arte nonché socia fondatrice di Manallart. Dopo aver visitato la chiesa si andrà nel cortile maggiore della Real Casa Santa dell’Annunziata e attraverso una scala di piperno si giungerà al primo piano. Il piano ospita una chiesetta e gli appartamenti delle suore, chiusi dal periodo del Covid, le farmacie, la sala delle colonne e la biblioteca.

Il complesso dell’Annunziata, così come la sua ruota, ha origini antichissime. Già nel XIV secolo l’ex Real Casa Santa dell’Annunziata, per volere della regina Sancha d’Aragona, era deputata ad accogliere i piccoli che non potevano essere allevati dalle proprie madri.

Il Complesso, in origine, ospitava l’attuale basilica, un ospedale, un convento, un ospizio per i trovatelli e un “conservatorio” per le esposte. La celebre ruota è chiusa dal 1875, ma, nonostante ciò, i più piccoli venivano comunque lasciati, nottetempo, nelle vicinanze della chiesa anche negli anni successivi. I registri più antichi nei quali si annotavano il giorno e l’ora di ingresso degli “esposti” risalgono al XVI secolo. Spesso i bambini erano lasciati con dei particolari oggetti utili alla famiglia per riconoscere il proprio piccolo abbandonato. Ancora più spesso, però, i neonati arrivavano solo con degli stracci che li coprivano.

All’Annunziata, inoltre, è custodita la statua seicentesca della Madonna che indossa le scarpette. Secondo la tradizione popolare, la Madonna, uscendo ogni sera per portare conforto ai bimbi senza famiglia, consuma le suole delle sue scarpe, che diventano quindi reliquie da donare alle famiglie in cerca di grazie.  

L’associazione prevede, di concerto con il Comune, di organizzare almeno una di queste visite al mese. Manallart, infatti, ha per mission quella di far conoscere ai più un’area considerata periferia del centro storico, quella che comprende Forcella e la Maddalena. Zone in cui la cooperativa, che a dicembre compirà due anni, è nata. La base, infatti, è proprio l’Annunziata, dove Manallart ha iniziato la sua attività con una mostra chiamata “Storie di bambini”. Bambini che sono sempre al centro dei progetti della cooperativa, con laboratori e progetti a loro dedicati, come quelli sulla storia della città, sul riciclo e la raccolta differenziata, e sulle favole.

La visita durerà circa 90 minuti e il costo del biglietto è per gli adulti 10 euro, dai 9 ai 16 anni 6 euro e sarà gratuito per gli under 9.

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