Napoli, in Galleria Umberto I apre Mondadori: «Così si cancella il degrado»

Allestito e poi rimosso il salotto esterno: «Tornerà dopo il restauro dei pavimenti»

La Mondadori alla Galleria Umberto
La Mondadori alla Galleria Umberto
di Gennaro Di Biase
Venerdì 17 Maggio 2024, 23:29 - Ultimo agg. 18 Maggio, 07:55
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Libri e caffè, decoro e bellezza. La Galleria Umberto di ieri, per fortuna, sembra l’antitesi di quella attuale. Il monumento del Risanamento partenopeo, dopo anni di abbandono e degrado, ha cambiato faccia. A dimostrarlo una volta di più è stata l’inaugurazione della Mondadori, alle 16 di ieri pomeriggio, salutata da una folla di oltre un migliaio di lettori. Circa mille metri quadrati di cultura e architettura liberty. Affaccio interno su una parte del meraviglioso Salone Margherita. Quella appena aperta è la libreria più grande d’Italia del colosso editoriale appena menzionato.

«Puntiamo su Napoli perché è un momento magico per la città», spiega Benedetta Serpe, la giovanissima social media press office manager a livello nazionale di Mondadori. Un grande risultato, che si deve all’impegno delle istituzioni. «E grazie anche a Il Mattino - sorride Pasquale Barbaro, patron del Salone Margherita - La vostra campagna di stampa iniziata a fine 2021 ha contribuito a ottenere risultati importanti per il rilancio del monumento. Questo è il luogo più visitato della città: 20mila passaggi al giorno». Va segnalato un immediato intervento dei vigili urbani per i controlli sui dehors del salottino giallo della Mondadori. Alle 16,10 gli agenti hanno chiesto i documenti. Alle 18 i divanetti gialli erano spariti. Non saranno rimessi almeno finché sarà operativa l’area di cantiere adiacente allo store (in Galleria, al momento si procede con il restyling dei pavimenti, a step).

La prima acquirente ufficiale della Mondadori alla Umberto I è stata una bambina di circa 10 anni, accompagnata dalla madre. In mano agita un libro di barzellette e in faccia ha disegnato un sorriso gigante. Ma c’è di tutto, tra i 148mila volumi dello store. 25 sezioni di lettura, architettura tra il neogotico e il liberty, specchi e scaffali glamour.

Tavoli e spazi per lettura e scrittura. Una sezione intera è dedicata a Napoli, alle novità editoriali di cui la città è sempre piena. Tanti teen-ager all’inaugurazione, e non solo per la sezione manga, ben fornita: smartphone, stories e influencer un po’ dappertutto. «Abbiamo grandi aspettative per questo punto vendita - continua Serpe, 21 anni, del Napoletano - Al di là di ciò che si dice, Napoli è una città che legge moltissimo (a Port’Alba c’è stata ieri la presentazione di “L’Italia prima di Roma” di Paolo Giulierini, ndr).

Non siamo solo la città del cibo, abbiamo anche tante altre qualità. Siamo fiduciosi nei napoletani, e la posizione è strategica per cittadini e turisti: abbiamo investito qui perché questo è un momento magico per la città». «Ci voleva uno spazio così in centro - commenta Adele - Siamo venuti qui con i colleghi dopo il lavoro. Sentivamo la mancanza di uno store culturale così importante in Galleria. Ci sono tanti uffici, con professionisti che amano i libri».

L’investimento per il nuovo punto vendita è stato importante. Mondadori ha occupato locali sfitti per oltre un decennio. L'ex proprietà risaliva alla famiglia Barbaro, che continua a essere più che presente in Galleria con il Salone Margherita e con le boutique di alta moda. Poi, dopo il fallimento delle attività legate a quei locali, era subentrato un fondo. La scommessa di recupero di questi spazi è ambiziosa. Anche in termini di canone di locazione, da svariate decine di migliaia di euro al mese.

Probabile che i versamenti dell’affitto inizieranno con l’apertura dello store. Tra pochi giorni (il 23 maggio) aprirà al pubblico anche Starbucks, a pochi metri da Mondadori. E di fronte ai due marchi di livello globale sorgerà presto anche un locale adibito per il presidio dei vigili urbani nel monumento del Risanamento. Letteratura a parte, in pratica, la sicurezza e il decoro sono i temi più caldi alla Umberto I. Tornando alla Mondadori, va sottolineato che, nonostante l’insindacabile qualità degli spazi e dell’offerta culturale, il bar conta

 

Senza girarci intorno, l’incasso derivato dai tavolini esterni, allestiti ieri alle 16 e smantellati alle 18 dopo il controllo dei vigili del comando di Chiaia, sarà importante per la gestione dello store. Per poterli reinstallare, si aspetta però il controllo su eventuali deroghe per l’installazione dei dehors in un luogo tutelato come la Umberto I. Del resto, le inaugurazioni della libreria e della caffetteria, previste a Natale 2023, sono slittate a questa primavera proprio per la sistemazione di faccende burocratiche.

«La Galleria è migliorata - aggiunge Barbaro - Anche se non si è ancora risolta la questione dei clochard, che ancora dormono qui in massa di notte». Il bar della Feltrinelli in piazza dei Martiri ha chiuso, dopo il restyling. Qui è stato appena aperto. «Non gestiamo il bar per ragioni di lucro - spiega Walter Wurzburger, titolare di Caffè Cremoso - Abbiamo aperto per dare lustro e cultura alla città. Gestiamo anche un altro bar, qui in Galleria».

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