Napoli, ancora violenza: aggredito infermiere al Cardarelli, calcio nelle parti basse e schiaffi

Napoli, ancora violenza: aggredito infermiere al Cardarelli, calcio nelle parti basse e schiaffi
di Melina Chiapparino
Lunedì 28 Maggio 2018, 19:51 - Ultimo agg. 29 Maggio, 09:52
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Notte di violenza all'ospedale Cardarelli, tra le mura del reparto di Chirurgia 1 dove si è consumata l'ennesima aggressione ai danni di un infermiere. Il sanitario napoletano di 53 anni, di turno nella divisone situata al padiglione A della cittadella ospedaliera, aveva consentito che alcuni familiari di un paziente potessero vederlo nonostante la chiusura dell'orario di visita. La moglie e la figlia del degente in questione, infatti, si erano presentate ieri, in tarda serata intorno alle 20.30, quando da oltre un'ora era terminata la possibilità di entrare nel reparto per parenti e amici.

L'infermiere come spesso avviene nei reparti dove la flessibilità del personale va di pari passo con la loro umanità, aveva consentito la visita, seppure con l'avvertimento che di lì a poco dovevano cominciare le terapie sia per il paziente che per gli altri ammalati nella stanza. Dopo vari richiami alle signore che alle 21 sostavano ancora nella stanza degenti maschile, l'infermiere ha insistito ulteriormente sulla necessità di liberare i locali al fine di procedere con le terapie cliniche. Gli inviti del sanitario hanno scatenato la rabbia delle donne, soprattutto della 34enne, figlia del degente, che ha insultato e minacciato verbalmente il 53enne prima di strattonarlo, schiaffeggiarlo e tirargli numerosi calci. La vittima non si è difesa ed ha ricevuto anche un colpo tra le gambe, successivamente refertato al pronto soccorso come trauma allo scroto insieme a varie contusioni per un totale di 2 giorni di prognosi medica.

Dopo il raid di violenza, sono intervenute le guardie giurate nel reparto ed i familiari sono stati allontanati. Di fronte l'ennesima episodio che vede coinvolto il personale sanitario del Cardarelli, vittima di prevaricazioni fisiche e verbali, l'organizzazioe sindacale Cobas ha alzato  la voce ancora una volta. «Un'aggressione simile non può passare inosservata e siamo sicuri che la nostra amministrazione prenderà una dura posizione su questa vicenda- spiega Antonio Di Nardo -  non è possibile che ogni giorno si senta parlare di violenza  nei confronti di chi cerca di fare bene il proprio lavoro e garantire l'assistenza ai pazienti e intendiamo denunciare in tutte le sedi questi episodi». Oltre all'espressione di vicinanza e solidarietà per il collega ferito, i Cobas si augurano che «nel progetto "rivoluzionario"della nuova sanità previsto da De Luca ci sia più sicurezza per gli operatori ogni giorno, valvola di sfogo di pazienti e parenti».

Anche il direttore generale del Cardarelli, Ciro Verdoliva si è espresso sulla vicenda. «L'episodio mi amareggia molto, anche perché quest'aggressione è avvenuta in un reparto di elezione, ovvero un'area nella quale non c'è alcuna concitazione né tantomeno ci sono emergenze- sottolinea il manager-  premesso che non esiste un'aggressione peggiore di un'altra, perché in nessun caso si può giudicare ammissibile un atto di violenza, trovo sintomatico questo episodio che evidenzia un clima di violenza diffusa». Verdoliva ha contattato il sanitario ferito che procederà a esporre una querela per aggressione, motivo per cui «l’Azienda lo sosterrà legalmente e in caso di processo si costituirà parte civile».
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