Giudice di Pace Marano, per il presidente Garzo va chiuso: «Non ci sono più le condizioni»

Giudice di Pace Marano, per il presidente Garzo va chiuso: «Non ci sono più le condizioni»
di Ferdinando Bocchetti
Venerdì 10 Novembre 2017, 17:43
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MARANO. Giudice di pace, l'atto finale è ormai vicino. E a paventarlo, questa volta, non sono i sindaci dei comuni che aderiscono alla convenzione, ma il presidente del tribunale Napoli nord Elisabetta Garzo. Il magistrato, da tempo alle prese con i mal di pancia degli amministratori locali, in perenne lite tra loro sulle modalità di suddivisione delle spese di gestione e sul personale da destinare alla struttura di piazzale san Escrivà de Balaguer, ha inviato una nota al ministero della Giustizia che non lascia spazio ad alcuna interpretazione: "Si insiste - scrive la Garzo in uno dei passaggi più emblematici della missiva inviata a Roma - per l'accoglimento della richiesta di chiusura dell'ufficio del Giudice di Pace di Marano, per evitare che lo stesso diventi simbolo di denegata giustizia con pregiudizio per l'intera utenza e la cittadinanza del territorio interessato".

La disamina del presidente del tribunale Napoli nord è impietosa: "Nel periodo intercorso dalla prima richiesta di chiusura, risalente al 20 ottobre del 2016 - aggiunge la Garzo - le uniche novità, al netto degli impegni promessi dal Comune di Giugliano e dalla Regione (il riferimento è alla unità lavorative annunciate ma non ancora arrivate a Marano, ndr), attengono al pensionamento dell'unico cancelliere destinato al settore penale e all'inopinata sostituzione dell'unico assistente presente con altra unità del tutto priva di esperienza nella gestione dei servizi amministrativi, essendo impiegato nel Comune di Qualiano con funzioni di custode del cimitero".

E ancora: "L'andamento dei servizi risente di difficoltà gestionali quotidiani, quali dipendenti continuamente sostituiti, comuni che in ogni occasione preannunciano la volontà di fuoriuscire dalla convenzione, blocchi continui dei registri informatizzati e mancanza del ben che minimo approvvigionamento del materiale di cancelleria". Poi la stoccata ai comuni, Marano, Mugnano, Villaricca, Melito, Qualiano e Calvizzano, che due anni fa sottoscrissero una convenzione per salvare il presidio di giustizia ma che ora sono in "guerra" con Giugliano, ente che quella convenzione non l'ha mai firmata: "Non posso che sottolineare e confermare, con viva forza - conclude il presidente del tribunale - l'assenza di una volontà politica concreta degli enti territoriali di mantenere in piedi la struttura consentendone l'operatività".  
 
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