Giro d'Italia a Napoli 2024, folla e applausi per la volata più bella. Sindaco Manfredi: «Sarà la città delle bici»

«Qui più piste ciclabili e meno vetture»

Il vincitore della tappa del Giro d'Italia a Napoli
Il vincitore della tappa del Giro d'Italia a Napoli
di Gennaro Di Biase
Domenica 12 Maggio 2024, 22:42 - Ultimo agg. 14 Maggio, 07:36
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Il Giro d’Italia e Napoli: un’amorosa corrispondenza di sorrisi, obiettivi, festa sportivo-culturale e indotto economico. Si è conclusa poco dopo le 17 di ieri, a Rotonda Diaz, la nona tappa della corsa ciclistica più importante del Paese. A vincere la gara di 212 chilometri partita da Avezzano meno di 5 ore prima è stato il giovane olandese Olav Kooij che, col tempo di 4:44:52, ha beffato per mezza ruota l’italiano Jonathan Milan (oro su pista alle olimpiadi di Tokyo 2021). Ma sono anche altri i dati e i numeri che saltano agli occhi: secondo Città Metropolitana, che ha promosso il ritorno del Giro a Napoli per il terzo anno consecutivo, sono stati 200mila i passaggi in giornata (cioè le presenze di napoletani e turisti tra il villaggio rosa al Plebiscito e via Caracciolo e dintorni).

Oltre 50mila, invece, sono stati i curiosi e gli appassionati che hanno assistito a bordo strada solo sul lungomare. Centomila se si considera tutto il percorso napoletano, iniziato a Coroglio e proseguito per Posillipo. Numeri importanti, che rendono sopportabili i disagi al traffico di ieri, giornata in cui sono state chiuse non solo le strade del tracciato, ma anche le uscite della tangenziale da Fuorigrotta fino a Monteruscello. Insomma, in generale la festa in rosa è riuscita più che bene: non a caso, come annunciato dal sindaco Gaetano Manfredi, ci sono concrete speranze per il “non c’è 3 senza 4”. Il Comune è già «al lavoro perché il Giro non lasci Napoli» nel 2025.

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Quanta strada non solo nei sandali di Paolo Conte (parafrasando un verso della sua meravigliosa “Bartali”), ma anche nei sandali di Rino, in viale Kennedy.

Sotto il sole del primo pomeriggio di maggio, indossa la t-shirt rosa, sorride e dice: «Sono venuto da Roma apposta, l’altro giorno, perché il Giro passava sotto casa mia, dalle parti di via Nuova Agnano. Napoli è famosissima nel mondo, ma il mio quartiere no. Ecco perché non volevo mancare: per una volta casa mia è al centro d’Italia».

Già. La carovana rosa, coi suoi 700 milioni di spettatori potenziali, serve anche a puntare i riflettori su zone della città che di solito non sono al centro della scena. «Ho portato i miei figli a vedere le biciclette – scherza Davide, famiglia al seguito, a Rotonda Diaz – Così magari si appassioneranno allo sport fisico e non solo alla playstation». Grande l’entusiasmo anche a Giroland, il villaggio rosa allestito al Plebiscito, preso d’assalto fin dalle prime ore del mattino di ieri. Tra i momenti clou, l’esibizione dell’Orchestra Sinfonica dei Quartieri Spagnoli, con i ragazzi di zone difficili che hanno eseguito Bach e altri classici immortali.

Pizza e spaghetti anche per turisti arrivati ad hoc per il Giro dalla Penisola Scandinava. «Ieri la giornata è andata bene – spiega Vitale De Gais, titolare di Impasto 55 in piazza Vittoria – Il Giro d’Italia ha riempito le sale. Gli organizzatori ci scelgono ogni anno e da noi ha mangiato ieri Paolo Mei, speaker del Giro. Tanti appassionati di ciclismo, arrivati a piedi da Chiaia e dal Vomero. Abbiamo accolto ai tavoli una famiglia di vacanzieri norvegesi arrivata in città proprio per l’arrivo della nona tappa. Ribadisco che la giornata è andata a gonfie vele, va però segnalata la necessità di allestire un numero adeguato di bagni pubblici. Purtroppo tanti cittadini, non informati, sabato hanno subìto la rimozione coatta dell’auto».

Qualche disdetta c’è stata, ma l’investimento sul medio periodo lascia ben sperare: «Ieri non potevano circolare i mezzi, e questo ha penalizzato alcuni – spiega Enrico Schettino, proprietario di Quartiere Generale a Riviera di Chiaia – Abbiamo dovuto raccogliere diverse disdette di clienti che avevano prenotato. Però sono sicuro che il ritorno d’immagine per Napoli sarà positivo, e che nei prossimi mesi tanti turisti arriveranno anche in questa zona della città, che è sempre più centrale, ma dove i servizi non sono ancora decollati. Speriamo che il Giro possa accelerare anche l’efficientamento del trasporto pubblico, come l’apertura della Linea 6 promessa dal Comune entro luglio».

 

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Dopo il riposo oggi, domani il Giro farà tappa a Pompei. Ma probabilmente la corsa in rosa di Partenope non finisce qui. Lo preannuncia il sindaco Gaetano Manfredi, a ridosso della volata di Rotonda Diaz: «L’arrivo di tappa a Napoli per il terzo anno consecutivo – ha spiegato – è un riconoscimento della bellezza della nostra città e dei luoghi dell’area metropolitana. Gli ascolti delle tappe napoletane sono i migliori in assoluto di tutto il Giro d’Italia. La tappa della bellezza e della partecipazione popolare, con decine di migliaia di persone in strada, lungo il percorso, con un entusiasmo contagioso. Stiamo ragionando con la Federazione sulla possibilità di organizzare un mondiale di ciclismo a Napoli. Siamo tra i candidati, anche se queste decisioni avvengono a livello internazionale.

Napoli, però, è su tutti i tavoli più importanti a livello globale, e il successo delle tappe testimonia l’attrattività della città. Ci sono varie delegazioni straniere presenti, sono rimaste impressionate dalla bellezza e dalla nostra organizzazione. Abbiamo un grande piano di realizzazione di piste ciclabili in città, con risorse importanti che arrivano dal Pnrr. Dobbiamo fare in modo di ridurre le auto in città, perciò dobbiamo potenziare ulteriormente mezzi pubblici e trasporto su ferro. A luglio aprirà la linea 6, per una città più sostenibile. Speriamo che il Giro torni. Non facciamo anticipazioni, ma stiamo lavorando affinché il Giro non lasci Napoli».

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