Giovanbattista Cutolo ucciso a Napoli, asse con le imprese: strumenti musicali ai giovani «Così li strappiamo ai clan»

Protocollo d'intesa tra gli industriali e l'associazione Giogiò Vive

Giovanbattista Cutolo, la madre Daniela Di Maggio
Giovanbattista Cutolo, la madre Daniela Di Maggio
di Antonio Vastarelli
Giovedì 28 Marzo 2024, 09:30
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«Vogliamo armare tutti gli studenti napoletani di strumenti musicali, anche corni, come quello che suonava Giogiò, per allontanarli dalla noia, dalla strada e dalle stupidità che apprendono dagli smartphone, in modo da aiutarli diventare ragazzi meravigliosi, com'era mio figlio, portando bellezza, dove oggi c'è imbarbarimento culturale». Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso il 31 agosto scorso per aver difeso un amico nel corso di una lite per futili motivi, riassume così la sua battaglia civile, in occasione della presentazione di un protocollo d'intesa siglato ieri a Palazzo Partanna tra l'Associazione culturale Giogiò Vive, che presiede, e l'Unione industriali di Napoli.

L'appuntamento arriva a pochi giorni dalla sentenza di primo grado che ha condannato l'autore dell'omicidio a 20 anni di reclusione. «Nell'aula di tribunale ero a un metro dal killer di mio figlio - racconta Di Maggio - e mi sono resa conto della grande differenza che c'è tra la bellezza espressa da Giovanbattista nel difendere un suo amico e la banalità del male di cui è portatore il suo assassino.

Davanti a tutto questo non si può restare indifferenti e sono contenta che, dopo la morte di Giogiò, si sia scatenato uno tsunami di amore e di bellezza che ha coinvolto tanti cittadini, imprenditori e amici di mio figlio, che mi stanno dando una mano a portare avanti le iniziative dell'associazione». Il cui obiettivo, precisa, «non è creare geni, ma persone oneste: sono queste che servono a Napoli».

La strategia

Per il presidente dell'Unione industriali, Costanzo Jannotti Pecci, l'accordo «si inquadra in una strategia che, fin dal mio insediamento, ha assunto la legalità come stella polare, presupposto per la crescita dell'economia e della comunità nel suo insieme. Appoggiamo, quindi, lo sforzo di Daniela Di Maggio di sottrarre i giovani dalle facili tentazioni che offre la malavita». Il presidente del gruppo Piccola industria, Guido Bourelly, vice presidente dell'Unione con delega alla Legalità, poi, racconta: «Il giorno dopo l'omicidio, andando allo stadio con mio figlio, decisi di passare sul luogo dov'era stato commesso: non c'era nessuno, e fui colpito da questa indifferenza. Come gruppo decidemmo poi di invitare Daniela al nostro Pmi day e mi accorsi di come fosse riuscita a trasformare il dolore in forza viva. Da allora lei è sempre stata in prima linea con noi nelle iniziative sulla legalità. E oggi rendiamo stabile la nostra collaborazione». Collegata dal ministero dell'Interno, Maria Teresa Sempreviva, capo di gabinetto del Viminale, sottolinea l'importanza di un'intesa «che rientra nell'ambito di quella che noi definiamo sicurezza partecipativa, visto che sicurezza e legalità condizionano il progresso di vita dei cittadini e sono un volano dell'economia». In un messaggio, infine, anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, plaude all'intesa che, afferma, «si inserisce pienamente nel percorso civico che ci vede tutti impegnati ad offrire ai ragazzi alternative di legalità». Dopo la firma del protocollo, l'attrice Patrizia Eger ha recitato un testo sul senso della morte e sull'amore.

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