Stop ai sussidi pubblici per gli allevamenti intensivi. È questo il messaggio lanciato nel docu-film diretto da Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi Food for profit, che oggi alle 18 viene presentato a Napoli presso la Casa del mandolino e delle arti mediterranee di via Duomo. Un documentario investigativo che è soprattutto una dettagliata inchiesta che racconta dinamiche e retroscena sull’industria della carne in Europa.
Un lavoro che illumina le tante zone d'ombra che circondano gli allevamenti intensivi, trasformandosi in atto d'accusa anche nei confronti delle istituzioni europee. Cinque anni di lavoro, inchieste negli allevamenti coordinate dalla LAV - Lega Anti Vivisezione, produzione indipendente appoggiata da nomi quali Davide Parenti, Sebastiano Cossia Castiglioni, VICE Italia e la rete globale di attivisti Avaaz, il documentario si muove tra l'infinitamente basso delle stalle del Vecchio Continente e l'infinitamente alto degli uffici di Bruxelles, il letame degli allevamenti intensivi finanziati con i soldi dei cittadini e l'odore dei conflitti d'interesse che pure a Bruxelles sussistono.
Un viaggio che porta nel Polesine, poi nella egione di Berlino e a Murcia, in Spagna: mostrando un allevamento intensivo di polli che, per rispettare le indicazioni del produttore, deve consegnare soltanto degli esemplari perfetti da poter immettere sul mercato, mentre gli scarti vengono eliminati con pratiche violente.
Un film coraggioso e una denuncia forte contro le condizioni e i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli animali, e che assumono una dimensione quasi beffarda e grottesca negli incontri che il lobbista sotto copertura del documentario Lorenzo Mineo ha anche con alcuni parlamentari europei.