Barroso al Suor Orsola: «Bello essere nella culla dei valori europei». D'Alessandro: europa grande progetto

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VIDEO - L'intervento di Barroso al Suor Orsola

VIDEO - D'Alessandro: Barroso coinvolto in nuovi progetti archeologici

«Sono contento di essere a Napoli nel cuore del Mediterraneo, culla dei valori fondamentali della nostra europeitá. Sono stato molte volte in Italia, ho apprezzato la sua ricchezza e la sua storia ma qui a Napoli mi sento a casa». Così Jose manuel Barroso ha iniziato la sua lectio al Sabato delle idee. Presente anche il direttore del TG 1, Mario Orfeo.

Ha proseguito poi in inglese spiegando le ragioni del suo operato durante il decennio del suo mandato.

Al di lá delle difficoltà di dice soddisfatto del suo lavoro e a chi gli domanda sullo stato di solidità dell'Europa non ha dubbi: «L'Europa é la più grossa economia del mondo. Oggi l'Europa è più forte e si è avviata con successo nel superamento della crisi finanziaria. Non risolta ancora del tutto, certo, ma si dice sicuro che la ricetta vincente sia nel consolidamento della stabilità e nello sviluppi della crescita. In questo percorso la Commissione europea ha avuto un ruolo fondamentale e nega che la stessa sia stata sempre concentrata sull'austerità».

«Abbiamo fatto delle riforme strutturali ma dobbiamo risolvere altre questioni importanti, in primis la competitività. La chiave per superare completamente la crisi ? Maggiori investimenti e sviluppo della competitività . L'Italia avrà più di 40 miliardi di euro. Il mio augurio è che sappia spenderli nel migliore dei modi».

D'Alessandro. «Credo che l'Europa sia un grande progetto e dall'altro un grande sogno che non può non coinvolgere e piacere i giovani». Così il Rettore del Suor Orsola Benincasa Lucio d'Alessandro ha commentato la lectio magistralis di Jose Manuel Barroso, presidente uscente della Commissione Europea, in programma questa mattina al "Sabato delle idee". E ha annunciato: «Anche al termine del suo mandato Barroso parteciperà ad un grande progetto sull'archelogia campana».