Vico Lungo Sant'Antonio Abate è uno dei tanti vicoli e vicoletti che collegano l'area dell'antico borgo Sant'Antonio Abate con le più moderne e centrali via Foria e corso Garibaldi. Un dedalo di viuzze lunghe e strette che caratterizzano gran parte del centro storico partenopeo e che, proprio per la loro unicità, da sempre ispirano poesie e canzoni, oltre a far spesso da "sfondo" per film e fiction. Nel caso del vico Lungo Sant'Antonio Abate, però, la poesia del centro storico di Napoli svanisce di fronte al triste spettacolo del vero e proprio cimitero di scooter rubati che da diverse settimane danno orribile mostra di se. I motoveicoli semi-smembrati sono stati abbandonati nottetempo ed è molto probabile - i controlli del caso non sono stati ancora effettuati - che si tratti di mezzi rubati.
La problematica del "cimitero dei motorini rubati" non sarebbe nemmeno una novità.
«A causa degli scooter abbandonati - denunciano Enrico Cella e Ciro Galiero, rispettivamente consigliere della IV Municipalità e presidente dell'associazione Arenaccia - dei materiali di risulta che giacciono in strada da settimane e di una folta colonia di topi, vico Lungo Sant'Antonio Abate è praticamente intransitabile. La cosa indecente è che a poche decine di metri di distanza si trova una scuola gestita da suore e frequentatissima dai bambini del quartiere. I controlli sono quasi completamente assenti sul territorio e, quel che è peggio, la gente ormai non si ribella più perchè è sempre più stanca e sfiduciata nei confronti di uno stato di cose indegno di una città civile. A cosa serve denunciare - continuano Cella e Galiero - se poi i controlli non vengono effettuati? Bisognerebbe rilanciare il tema della sicurezza del territorio nelle sedi opportune e dare un forte segnale ai cittadini che stanno perdendo fiducia nelle istituzioni. A cominciare proprio dalle strade e dai vicoli che circondano le nostre scuole e che necessiterebbero di essere maggiormente presidiate a qualsiasi ora del giorno e della notte».
L'abbandono degli scooter rubati e delle famigerate "montagne" di materiali di risulta edili non è il solo problema che attanaglia questa bella e sfortunata zona del centro storico napoletano. A tenere banco, infatti, è anche la presenza notturna - segnalata già più volte dai cittadini - di una "comunità" di tossicodipendenti che sempre più spesso cercano intimità nei vicoletti del centro storico per le loro attività. Un ennesimo problema da gestire in un territorio ricco di storia e di cultura, ma anche di degrado umano, ambientale e sociale.